Presentazione.
Salve a tutti, sono nuovo nel forum ma ho aperto altre discussione prima di queste per necessita'.


Sono uno studente del quinto anno di un liceo scientifico, e la chimica organica si sta rivelando per me una materia interessante.
Volevo innanzitutto ringraziare le varie persone che hanno risposto in modo gentile e preciso ai miei dubbi, come LuciCap, Giuliofis, quimico, giulie95 e altri di oimhe' non ricordo il nickname.
Purtroppo la mia professoressa oltre a essere severa e esigente, non offre mai spiegazioni chiare e ogni volta che rileggo le lezioni nel libro mi trovo a mio agio.
Per questo motivo mi capita di aprire discussioni anche su esercizi che a voi potranno sembrare banali, in quanto lo sono, io sono solamente alle prime armi, fin'ora ho fatto solo chimica generale e inorganica.
Grazie a voi ho avuto modo di fare un' eccellente interrogazione, nonostante cio' ho avuto da discutere con a professoressa riguardo il fatto che le reazioni degli alcheni si chiamano di addizione, lei continuava a dire di no e io non potevo contraddirla.
Ovviamente come ho gia' detto in una discussione in classe mia sono reputato una persona antipatica e noiosa, che si ammazza di studio e quindi un po' per questo, un po' per la paura della prof nessuno ha alzato la mano per aiutarmi a convincere la prof della sua evidente inesattezza.
Probabilmente si e' confusa con le reazioni di addizione elettrofila, in quanto mi ha specificato dopo la domanda i tre tipi di "sottoreazioni" che sono di addizione elettrofila.
Ma questo suo atteggiamento non e' una novita', dentro di lei c'e' il desiderio di correggere e di far notare agli altri l'errore, di far vivere a tutti il terrore del non sbagliare MAI, mentre lei e' la prima a commettere errori.
Ribadisco che in classe mia oltre a non avere amici non esiste un minimo di solidarieta' verso il prossimo, ci sono microgruppi di 2 o 3 persone, io mi ritrovo da solo gran parte delle volte, mentre se si tratta di ricevere aiuto da me, non si fanno problemi a domandare nonostante alle spalle mi prendano in giro per i miei modi di fare, per i miei vestiti, per il fatto che magari non sono alla moda, a altre frivolezze etc....
Io non voglio dire che i professori in quanto tali non devono mai commette sbagli, siamo umani, l'errore fa parte dell'umanita' quindi l'errore ci puo' stare, ma perche' essere desiderosi di mettere i bastoni tra le ruote agli studenti?
Penso che ci vuole un minimo di rispetto per chi prova a cimentarsi nello studio delle scienze esatte, e un minimo di comprensione verso chi per la prima volta prova a trattare questi argomenti, specie se in meno di un mese sono stati spiegati alcani alcheni e alchini con le varie reazioni.
Altro problema e' il libro di testo, scritto da un insegnante della mia scuola e adottato per tale motivo seppure in esso ci siano tanti errori anche gravi.
Scusate se mi sono dilungato troppo ma ci tenevo a descrivervi il quadro della mia situazione, se siete arrivati fino a questo punto del post, vi ringrazio per la pazienza e il tempo speso :-).
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ClaudioG.
Hai tutta la mia comprensione.
Io credo che gli insegnanti "debbano" commettere errori, riconoscerli confrontandosi con i colleghi o con gli studenti stessi e correggersi pubblicamente davanti alla classe. Solo così si impara, studenti e docenti insieme, ognuno con il suo ruolo, ma con il confronto sempre aperto e ben in vista.
Ciao
Luisa

Dal laboratorio se ne usciva ogni sera, e più acutamente a fine corso, con la sensazione di avere “imparato a fare una cosa”;
il che, la vita lo insegna, è diverso dall’avere “imparato una cosa”.
(Primo Levi)


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Campitex




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