Proprietà curative della frutta
Leggendo un libro riguardante l'utilizzo delle piante in ambito "medico"(se così si può definire), sono incappato in un capitolo interessante, nel quale spiega le proprietà curative della frutta (la più comune). Riporto quanto scritto nel libro qui:

-Albicocche: contengono il 13% di zucchero, vitamina A e C. Bisogna limitarne l'uso, se il fegato o lo stomaco non le digeriscono bene.

-Fragole: sono ricche di zuccheri (24%) e, come gli agrumi, di vitamina A e B e C. Sono perciò utili contro l'anemia. Possono causare però allergie in chi ne mangia troppe o in chi ha il fegato in disordine.

-Banane: sono molto nutrienti perche posseggono il 20% di zuccheri, il 6% di grassi, l'1,3% di proteine ed inoltre sali minerali e vitamine A, B, C ed E. Come le fragole, però, sono assai indigeste per gli epatici.

-Prugne: sono regolatrici dell'intestino pigro, al pari dei fichi. Contengono il 20% di zuccheri e combattono in modo eccellente l'uricemia e l'arteriosclerosi.

-Pesche: hanno poco zucchero (il 6%), ma sono ricche di vitamine A, B e C. Causano facilmente l'orticaria nei malati di fegato, quando essi ne abusano.

Questo è quanto riportanto nel libro rigurdante la frutta più comune. Il libro tratta anche di molte piante usate in vario modo per contrastare vari tipi di malattia. Spiega pure come preparare il tutto (infusi, unguenti ecc.)
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Il titolo dell'opera?
Comunque sono informazioni da prendere con le molle...molto, molto discutibili.;-)
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***
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L'opera si chiama: La salute nelle piante e nelle erbe. Scritta da un frate cappucino di nome: P. Giorgio da Cartosio, laureatosi all'università di Pavia. Ma quando diciamo che sono informazioni da prendere con le molle cosa si intende ??
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Ci avrei giurato si potesse trattare di un frate...dal male di fegato!
Non conosco l'opera, ma immagino sia datata anni 60-70.
E' da un po' che viene impedito ai frati e alle monache di parlare di medicina senza alcuna competenza.

Quando dico "con le molle" intendo dire che le informazioni da te citate sono approssimative. Tutta la frutta può dare allergia, non solo le fragole. Le prugne fanno bene all'intestino, come i fichi, ma se hai la diverticolite e ti mangi i fichi...tanto bene non ti faranno.
Che nelle pesche ci sia il 6% di zuccheri è una "belinata", e la stessa cosa si può dire sulla vitamina A delle albicocche: zero vitamina A, un po' di beta-carotene (provitamina A). E potrei continuare così fino a domani...
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***
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Il libro è abbastanza vecchio; è datata giugno 1982 (finito di stampare: giugno 1982) è scritto alla penultima pagina del libro.
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Curioso...sei sicuro che non sia una ristampa?
Magari l'edizione è più vecchiotta.
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***
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no non trovo nessuno dato su una possibile ristampa. Alla pagina principale c'è scritto settima edizione 1982, poi viene riportato lo stesso numero per l'edizione e sulla data di fine stampa. Ma quindi c'è poco da fidarsi di questo libro ??
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Solitamente scrivono la data della prima edizione.
Se è la settima, sarà una riedizione, senza revisione.
Comunque, c'è da fidarsi e no, a seconda dell'argomento e dei dati forniti.
Non conosco l'opera, quindi non posso darti un giudizio complessivo.
Il buon frate in cosa si è laureato in quel di Pavia?
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***
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Non lo trovo scritto. Dice solo che si è diplomato (mi son conuso per sbaglio prima; scusate) presso l'univeristà di pavia. Spiega poi che ha vent'anni di esercizio alle spalle. Continua dicendo che è molto noto in piemonte e fuori per la sua competenza e i suoi preparati fitoterapici.
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Ah, ok! E' un noto "sciamano" piemontese che io (torinese, ma forse solo ignorante) non ho mai sentito nominare.
Una volta ho letto su di un libro che con le foglie di cavolo si cura la gotta. C'è un motivo: col cavolo che si cura la gotta. Però le due versioni hanno significato differente.:-D
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***
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