Raffreddare particolare in poliamide sinterizzato

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brusco

2018-09-18 16:03

Buongiorno, mi trovo in difficoltà a raffreddare un particolare stampato SLS in poliamide avente applicazione industriale. Il particolare in questione, opera su una pressa da stampaggio, per cui soggetto ad una considerevole pressione e relativo riscaldamento. Ho ricavato al suo interno dei canali di raffreddamento, dove circola acqua refrigerata, ma l'abbattimento termico è minimo per non dire quasi nullo. Stavo pensando all'utilizzo di un gas o miscela refrigerante da far circolare all'interno del particolar,  per abbattere la temperatura in maniera più considerevole. Questa potrebbe essere una soluzione o le caratteristiche del poliamide lo fanno risultare troppo termoisolante per essere raffreddato con dei canali di raffreddamento interni o sistemi simili ? Se qualcuno avesse qualche suggerimento sarebbe bennnn accetto. Ciao e grazie 

luigi_67

2018-09-19 06:22

Effettivamente come hai detto anche tu, il materiale di cui è fatto il pezzo in questione è un pessimo conduttore di calore e quindi non è funzionale il sistema di raffreddamento che hai tentato, come hai potuto vedere sperimentalmente. Anche facendoci passare all'interno un fluido particolarmente freddo non risolveresti, anzi, l'eccessiva bassa temperatura e i gradienti termici che si formerebbero nel pezzo a causa della cattiva conduttività termica, potrebbero indebolirlo e danneggiarlo.

Ora non so come è fatto tutto l'insieme, magari se postassi qualche foto ci si potrebbe render conto meglio... mi viene in mente ad esempio un liquido (acqua o che) che possa scorrere sulla superficie della pressa e quindi raffereddare direttamente le parti che si riscaldano durante la lavorazione, un po' come avviene per gli utensili delle frese.

un saluto

Luigi

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brusco

2018-09-19 14:57

luigi_67 ha scritto:

Effettivamente come hai detto anche tu, il materiale di cui è fatto il pezzo in questione è un pessimo conduttore di calore e quindi non è funzionale il sistema di raffreddamento che hai tentato, come hai potuto vedere sperimentalmente. Anche facendoci passare all'interno un fluido particolarmente freddo non risolveresti, anzi, l'eccessiva bassa temperatura e i gradienti termici che si formerebbero nel pezzo a causa della cattiva conduttività termica, potrebbero indebolirlo e danneggiarlo.

Ora non so come è fatto tutto l'insieme, magari se postassi qualche foto ci si potrebbe render conto meglio... mi viene in mente ad esempio un liquido (acqua o che) che possa scorrere sulla superficie della pressa e quindi raffereddare direttamente le parti che si riscaldano durante la lavorazione, un po' come avviene per gli utensili delle frese.

un saluto

Luigi

Buongiorno Luigi e inanzitutto grazie per la risposta . Entrerò più nel dettaglio quindi: si tratta di 2 tasselli maschio/ femmina per lo stampaggio realizzati appunto con la SLS, con i quale stampo Polipropilene di un grado 16.I tasselli sopportano egregiamente l'alta pressione della pressa, ma come potrai ben capire lil fattore termico sul ciclo diventa un fattore castrante per la tempistica di Cristallizazione /tempi di stampaggio del pezzo finito. Allego le foto dei particolari per renderne meglio l'idea. Grazie ancora e saluti B.

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luigi_67

2018-10-03 07:47

Confermo che effettivamente è difficile assicurare un raffreddamento efficace delle parti data la pessima conducibilità termica del materiale con cui sono fatte le matrici.

Può venirmi in mente una cosa: iniziare l'operazione di raffreddamento delle parti molto prima dell'inizio della lavorazione in modo che già dai primi stampaggi la matrice sia molto fredda.

L'inerzia termica che ne impedisce un rapido raffreddamento, dovrebbe impedirne anche un rapido riscaldamento e il tutto dovrebbe ad un certo punto stabilizzarsi termicamente raggiungendo un equilibrio tra calore fornito dallo stampaggio e quello sottratto dal raffreddamento.

Forse la semplice acqua refrigerata non è sufficiente, dovresti provare con un misto acqua e glicole propilenico ad esempio portato a diversi gradi sotto lo zero e fatto circolare nelle matrici.... sempre che con una temperatura eccessivamente bassa queste non corrano il rischio di danneggiarsi, ma non credo.

Io proverei a fare così e vedere che succede, è un processo che va messo a punto e validato verificando poi la bontà finale del prodotto.

In aggiunta potresti cercare di rivedere la progettazione delle matrici ottimizzando la sezione e disposizione dei i canali di scorrimento del fluido refrigerante all'interno delle stesse in modo da massimizzare la resa dello scambio termico.

Fammi sapere, un saluto

Luigi

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