2018-12-18, 10:20 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2018-12-18, 12:02 da Rosso.)
I microonde sono davvero delle piccole miniere se si sa come usarli/smontarli/recuperarli...
Se siete degli ammalati di sintesi potete con un paio di semplici modifice convertire un microoonde in un valido compagno di reazioni.
Certo un reattore auto costruito non avrà tutti i controlli e le performance di un C.E.M. o simili ma per la maggior parte delle esigenze di un home lab andrà benissimo, tanto che non di rado si trovano pubblicazioni scientifiche nelle quali è stato fatto uso di attrezzature auto costruite di queso tipo.
Il micoonde che ho utilizzato è un Panasonic di ottima fattura, d' altronde quello avevo...
Per quanto riguarda la vetreria ho utilizzato tutto materiale comune nei laboratori di sintesi al netto di un unico pezzo che ho fatto realizzare su misura da un vetraio.
Si tratta del tubo in vetro che collega il pallone-reattore all' esterno del forno dove vi è un refrigerante ed eventualmente altri pezzi come imbuti gocciolatori o agitatori meccanici in teflon etc... etc...
Ho dovuto farlo su misura per riuscire a mantenere ridotte le dimensioni del foro di uscita dei vapori.
Questo è infatti il passaggio critico nella realizzazione del reattore decidere quale lato sia meglio forare (in base alla disposizione reale delle componenti del microonde) e riuscire a mantenere un foro di dimensioni ridotte per contenere il più possibile le perdite di radiazione.
Una volta assemblato il mio reattore sulla base del progetto originale ho misurato le perdite provenienti dal foro con un apposito misuratore, essendo esse molto alte si è reso necessario schermare il cilindro in uscita in prossimità del foro con un cilindo metallico (alluminio nel mio caso).
Una volta fatto ciò le perdite, comunque alte, sono arrivate ad un livello accettabile considerando che erano maggiori le perdite "naturali" provenienti dai lati del m.o. in particolare dal lato in origine di base dell' apparecchio (dal sotto per dirla terra terra...
)
Ho misurato le perdite nei vari punti ed a varie distanze e le mie conclusioni sono che non ci sidebba avvicinare a più di mezzo metro dall' apparecchio mentre esso è in funzione (buona norma in generale con tutti i microonde anche quando ci si scalda il proprio rancio) e che oltre il metro le radiazioni sono davvero basse e i rischi, anche con un apparecchio modificato, sono davvero bassi.
Se vi approcciate a lavorare con dei microonde quasi sicuramente dovrete aprire il telaio (anche in questo caso è stato necassario) ricordo la massima attenzione durante queste operazioni perchè alcune parti del microonde rimangono in tensione (parliamo di 20 KVolt quindi non c' e da sbagliarsi).
In caso se volete lavorare in maggior serenità potete con l' utilizzo di un paio di pinze gommate e guantoni in gomma mandare in corto una parte precisa dell' apparecchiatura che quindi si scaricherà e diventerà "innoqua" nel caso se qualcuno dovesse essere interessato spiegherò meglio come.
Un' altra accortezza che si deve avere è di rimuovere accuratamente, per ovvie ragioni, tutti i trucioli metallici derivanti dalla realizzazione del foro nella cassa.
L' apparecchiatura è stata poi allacciata all' acqua per mezzo di un circolatore dedicato.
Anche in questa fase massima attenzione nel costruire un sistema di circolazione a prova di perdite molto pericolose se dovessero finire sull' apparecchiatura sia in funzione che non.
Appena avrò altro tempo a disposizione aggiungerò altre informazoni e se siete interessati un po' di teoria delle sintesi con l' ausilio di questi mezzi.
Se avete domande o consigli non esitate a scrivere...
Saluti Rosso
P.S.: ringrazio ancora TrevizeGolanCz per un aiutino con le foto
Se siete degli ammalati di sintesi potete con un paio di semplici modifice convertire un microoonde in un valido compagno di reazioni.
Certo un reattore auto costruito non avrà tutti i controlli e le performance di un C.E.M. o simili ma per la maggior parte delle esigenze di un home lab andrà benissimo, tanto che non di rado si trovano pubblicazioni scientifiche nelle quali è stato fatto uso di attrezzature auto costruite di queso tipo.
Il micoonde che ho utilizzato è un Panasonic di ottima fattura, d' altronde quello avevo...
Per quanto riguarda la vetreria ho utilizzato tutto materiale comune nei laboratori di sintesi al netto di un unico pezzo che ho fatto realizzare su misura da un vetraio.
Si tratta del tubo in vetro che collega il pallone-reattore all' esterno del forno dove vi è un refrigerante ed eventualmente altri pezzi come imbuti gocciolatori o agitatori meccanici in teflon etc... etc...
Ho dovuto farlo su misura per riuscire a mantenere ridotte le dimensioni del foro di uscita dei vapori.
Questo è infatti il passaggio critico nella realizzazione del reattore decidere quale lato sia meglio forare (in base alla disposizione reale delle componenti del microonde) e riuscire a mantenere un foro di dimensioni ridotte per contenere il più possibile le perdite di radiazione.
Una volta assemblato il mio reattore sulla base del progetto originale ho misurato le perdite provenienti dal foro con un apposito misuratore, essendo esse molto alte si è reso necessario schermare il cilindro in uscita in prossimità del foro con un cilindo metallico (alluminio nel mio caso).
Una volta fatto ciò le perdite, comunque alte, sono arrivate ad un livello accettabile considerando che erano maggiori le perdite "naturali" provenienti dai lati del m.o. in particolare dal lato in origine di base dell' apparecchio (dal sotto per dirla terra terra...

Ho misurato le perdite nei vari punti ed a varie distanze e le mie conclusioni sono che non ci sidebba avvicinare a più di mezzo metro dall' apparecchio mentre esso è in funzione (buona norma in generale con tutti i microonde anche quando ci si scalda il proprio rancio) e che oltre il metro le radiazioni sono davvero basse e i rischi, anche con un apparecchio modificato, sono davvero bassi.
Se vi approcciate a lavorare con dei microonde quasi sicuramente dovrete aprire il telaio (anche in questo caso è stato necassario) ricordo la massima attenzione durante queste operazioni perchè alcune parti del microonde rimangono in tensione (parliamo di 20 KVolt quindi non c' e da sbagliarsi).
In caso se volete lavorare in maggior serenità potete con l' utilizzo di un paio di pinze gommate e guantoni in gomma mandare in corto una parte precisa dell' apparecchiatura che quindi si scaricherà e diventerà "innoqua" nel caso se qualcuno dovesse essere interessato spiegherò meglio come.
Un' altra accortezza che si deve avere è di rimuovere accuratamente, per ovvie ragioni, tutti i trucioli metallici derivanti dalla realizzazione del foro nella cassa.
L' apparecchiatura è stata poi allacciata all' acqua per mezzo di un circolatore dedicato.
Anche in questa fase massima attenzione nel costruire un sistema di circolazione a prova di perdite molto pericolose se dovessero finire sull' apparecchiatura sia in funzione che non.
Appena avrò altro tempo a disposizione aggiungerò altre informazoni e se siete interessati un po' di teoria delle sintesi con l' ausilio di questi mezzi.
Se avete domande o consigli non esitate a scrivere...
Saluti Rosso
P.S.: ringrazio ancora TrevizeGolanCz per un aiutino con le foto

Sintetizza... sii l' artefice delle trasformazioni dell' infinito.
Buona vita a tutti
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