
Schmidt e Tornow sono autori nel 1932 di questo metodo analitico per il mercurio, devo dire assai originale.
Naturalmente ho voluto provarlo, anche perchè è una reazione specifica per questo metallo.
Si tratta di condurre una elettrolisi in ambiente neutro su catodo di alluminio: se il mercurio è presente, una volta esposto all'aria il catodo si ricopre di una patina soffice di Al2O3, molto ben visibile.
E' ben noto che il mercurio catalizza l'ossidazione superficiale dell'alluminio in maniera molto caratteristica e spettacolare ed il metodo sfrutta questo principio.
Ho operato in questo modo:
- poco prima della prova preparare una piccola lamina di alluminio di una decina di cmq, profondamente ravvivata con carta vetrata, immergerla qualche minuto in NaOH diluita fino ad inizio di sviluppo di idrogeno.
In questo modo siamo sicuri che l'alluminio è perfettamente pulito ed esente da ossido superficiale.
Estrarla, risciacquarla bene ed immergerla immediatamente nella soluzione neutra da analizzare.
Porre all'anodo un bastoncino di carbone e collegare la piastrina al catodo.
Ho usato come test una soluzione di 20 mg di HgCl2 in 50 ml di acqua per rendere l'effetto sicuramente fotografabile.
La soluzione è neutra e diluitissima quindi la resistività della cella sarà molto elevata; in ogni modo alimentando anche solo a 12 V passa sufficiente corrente da far depositare quella minima quantità di mercurio che serve per essere evidenziata.
Far passare corrente per una decina di minuti, quindi levare la laminetta e porla ad asciugare all'aria in un posto tranquillo.
Dopo un quarto d'ora sarà ricoperta da una fragilissima lanugine grigia di Al2O3, come ben si vede nelle foto.
Se l'esperimento è ben condotto la sensibilità è elevatissima [EDIT 1mg/l] ; se avessi avuto più tempo a disposizione avrei provato con successive diluizioni a vedere fin dove arriva.
Lo farò appena possibile.
Naturalmente ho voluto provarlo, anche perchè è una reazione specifica per questo metallo.
Si tratta di condurre una elettrolisi in ambiente neutro su catodo di alluminio: se il mercurio è presente, una volta esposto all'aria il catodo si ricopre di una patina soffice di Al2O3, molto ben visibile.
E' ben noto che il mercurio catalizza l'ossidazione superficiale dell'alluminio in maniera molto caratteristica e spettacolare ed il metodo sfrutta questo principio.
Ho operato in questo modo:
- poco prima della prova preparare una piccola lamina di alluminio di una decina di cmq, profondamente ravvivata con carta vetrata, immergerla qualche minuto in NaOH diluita fino ad inizio di sviluppo di idrogeno.
In questo modo siamo sicuri che l'alluminio è perfettamente pulito ed esente da ossido superficiale.
Estrarla, risciacquarla bene ed immergerla immediatamente nella soluzione neutra da analizzare.
Porre all'anodo un bastoncino di carbone e collegare la piastrina al catodo.
Ho usato come test una soluzione di 20 mg di HgCl2 in 50 ml di acqua per rendere l'effetto sicuramente fotografabile.
La soluzione è neutra e diluitissima quindi la resistività della cella sarà molto elevata; in ogni modo alimentando anche solo a 12 V passa sufficiente corrente da far depositare quella minima quantità di mercurio che serve per essere evidenziata.
Far passare corrente per una decina di minuti, quindi levare la laminetta e porla ad asciugare all'aria in un posto tranquillo.
Dopo un quarto d'ora sarà ricoperta da una fragilissima lanugine grigia di Al2O3, come ben si vede nelle foto.
Se l'esperimento è ben condotto la sensibilità è elevatissima [EDIT 1mg/l] ; se avessi avuto più tempo a disposizione avrei provato con successive diluizioni a vedere fin dove arriva.
Lo farò appena possibile.