Ricerca dei bromuri

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Mario

2012-12-22 13:25

La reazione chimica che stà alla base di questo metodo si basa sulla nota reazione della fluoresceina con il bromo elementare. La novità risiede nella valutazione visiva della fluorescenza del colorante che si forma.

Reagenti:

- soluzione acquosa di fluoresceina: sciogliere in alcuni ml di NaOH 0,1N 50 mg di fluoresceina (CAS n° 2321-07-5), diluendo poi a circa 150 ml con acqua. Aggiustare il pH a circa 8 con NaOH 0,1N.

- Soluzione di permanganato di potassio 0,1N

- Acido acetico 50%

- NaOH 0,1N

Vetreria:

- carta da filtro (tipo Whatman 43): se ne ritagliano dei quadrati da circa 30 mm di lato

- contenitore cilindrico in vetro da circa 15 ml

- sorgente di luce UV a 365 nm

Procedimento:

Introdurre nel contenitore 2,5 ml della soluzione campione, addizionare un eguale volume di KMnO4 0,1N, 10 goce di acido acetico 50% e una piccola ancoretta magnetica.

Inzuppare il quadratino di carta da filtro nella soluzione di fluoresceina e appoggiarlo ancora bagnato sull'imboccatura della provetta in modo che aderisca a tenuta (vedi foto).

Lasciare agire per almeno 30 minuti sotto moderata agitazione. La carta da filtro deve sempre rimanere umida.

Al termine si noterà una certa colorazione rosata (vedi foto).

http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=pwhrgztpzirlw7d73f.jpg

Asciugare bene con un soffio di aria tiepida la carta da filtro.

L'aspetto dovrebbe apparire come da foto seguente:

http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=04a7tc5s0yq6g6eviaw.jpg

Si pone ora una piccola goccia di soluzione di NaOH 0,1N sulla zona centrale e una sulla parte periferica dove è ancora presente la fluoresceina. Apparirà una intenza colorazione rossastra al centro indicante la presenza di bromo, mentre l'altra non mostrerà nessun evidente cambiamento cromatico.

http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=3o48py0hlpzj84olj89s.jpg

Retroilluminando con gli UV la stessa immagine di cui sopra, appare un'intensa fluorescenza giallastra circondata da una zona scura non fluorescente. Dove c'era la fluoresceina non reagita compare la nota fluorescenza verde.

http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=bt0c5qznug6ry4attuv.jpg

saluri

Mario

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Dott.MorenoZolghetti

2012-12-22 14:53

Conoscevo questa determinazione in una versione leggermente diversa, non necessariamente basata sulla fluorescenza.

La soluzione da saggiare viene posta in provetta con una goccia o due di una miscela composta da 10 parti di acido acetico glaciale e 1 parte di perossido d'idrogeno al 3%. Si introduce nel tubo, appena sotto l'imboccatura, un rettangolino di carta da filtro imbevuta (ma non gocciolante) di una soluzione di fluoresceina allo 0,1%. Si pone il fondo della provetta in un becher contenente acqua bollente e si riscalda per 5 minuti. In presenza di bromo la carta da filtro inizialmente gialla, diviene rossa per la formazione di eosina. La sensibilità è di circa 20 mg/L di ione bromuro. Probabilmente con la fluorescenza si migliora anche la sensibilità del metodo.

Non interferiscono i cloruri, ma gli ioduri si!

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Mario

2012-12-22 15:46

Dott.MorenoZolghetti ha scritto:

Conoscevo questa determinazione in una versione leggermente diversa, non necessariamente basata sulla fluorescenza.

La soluzione da saggiare viene posta in provetta con una goccia o due di una miscela composta da 10 parti di acido acetico glaciale e 1 parte di perossido d'idrogeno al 3%. Si introduce nel tubo, appena sotto l'imboccatura, un rettangolino di carta da filtro imbevuta (ma non gocciolante) di una soluzione di fluoresceina allo 0,1%. Si pone il fondo della provetta in un becher contenente acqua bollente e si riscalda per 5 minuti. In presenza di bromo la carta da filtro inizialmente gialla, diviene rossa per la formazione di eosina. La sensibilità è di circa 20 mg/L di ione bromuro. Probabilmente con la fluorescenza si migliora anche la sensibilità del metodo.

Non interferiscono i cloruri, ma gli ioduri si!

Prima di postare ho fatto diverse prove.

Quando la soluzione sulla carta da filtro diventa acida (cosa normale visto che si sviluppano vapori di acido acetico) la colorazione rossa si attenua di molto. Ecco perchè la rendo molto più intensa aggiungendo una piccola goccia di soluzione di NaOH. Il fatto che poi il colore rosso che si forma sia anche fluorescente aumenta la sensibilità.

Ho optato per un'ossidazione in un ambiente contenente poco acido acetico (per le ragioni viste sopra) e a freddo, usando un'ossidante che fosse sufficientemente rapido senza permettere nel contempo l'ossidazione del cloruro.

Rimane il problema degli ioduri.

Secondo me la cosa migliore è eliminarli preventivamente portando la soluzione a pH 1 con acido fosforico, aggiungendo acqua ossigenata e strippando lo iodio in corrente di azoto.

Poi si procede come indicato.

saluti

Mario

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Dott.MorenoZolghetti

2012-12-22 18:05

Sì, se c'è un acido che viaggia volentieri con il vapor d'acqua quello è proprio l'acetico. In effetti disturba non poco. Si potrebbe trattare la carta dopo la reazione, spruzzando l'idrossido sodico con un nebulizzatore. Certo è che illuminando con UV le cose migliorano molto. L'eosina in ambiente alcalino è molto più fluorescente.

Dott.MorenoZolghetti

2012-12-23 11:19

Esistono curiose (o meno) varianti di questa tecnica, usate soprattutto in ambito clinico (ma non solo), su urine e su siero. Quando un tempo si adottava il bromuro come rimedio per l'eccessiva esuberanza di certi soggetti, poteva capitare che si ottenesse un effetto a sua volta eccessivo. Quindi, quando sul marmo dell'obitorio giaceva l'ex-esuberante, si ricorreva a teniche di indagine necroscopica affini a quella riportata sopra. Per onore del vero, al di là delle leggende, il bromuro in medicina era utilizzato come sedativo e anticonvulsivante, diciamo fino al 1975. Era il componente di molti farmaci da banco, oggi non messi fuori commercio, ma il bromismo (intossicazione cronica da bromo) ancora si segnala in operatori addetti a certe lavorazioni (in campo fotografico, industriale, artigianale) e in soggetti venuti a contatto con composti organici contenenti bromo (non bromuro, ma capaci di donare bromo convertito in ione bromuro dall'organismo) come l'alotano, la piridostigmina, il destrometorfano, la bromfeniramina e forse il più importante: il bromometano, usato per fumigazioni.

La tossicità dello ione bromuro risiede nella sua vicarianza con il cloruro in diversi sistemi di trasporto di membrana, specie a livello del sistema nervoso. A livello renale è riassorbito preferenzialmente rispetto al cloruro, così in breve è in grado di rimpiazzare fino al 30% del cloro. Si evidenzia così un effetto di bioaccumulo, sostanziale responsabile dell'alterazione progressiva della trasmissione neuronale. L'assunzione quotidiana di 0,5-1 g di bromuro solubile conduce a bromismo. La dose tossica acuta, riportata in letteratura, è di 100 g per il bromuro sodico.

La terapia convenzionale consiste nel favorire l'eliminazione renale utilizzando diuretici (furosemide) e infusioni endovenose di sodio cloruro.

Detto questo volevo presentarvi alcuni metodi, come dicevo prima, alcuni affini a quello presentato da Mario, utilizzati in ambito clinico, principalmente sulle urine.

Test di Guareschi

Si inzuppa della carta da filtro di purissima cellulosa (non deve contenere tracce di amidi) con il reattivo di Schiff e la si introduce in una provetta contenente 5 mL della soluzione in esame (es. urina o succo gastrico), lasciandovela sospesa. Con una pipetta Pasteur si introduce delicatamente 1 mL di acqua di cloro. In presenza di bromo la striscia di carta assume un'intensa colorazione violetta. Se il bromo è poco, allora è bene scaldare qualche minuto in un bagnomaria bollente. Iodio, aldeidi, cloro, nitriti e nitrati, non disturbano la reazione.

Test di Jolles

Si disciolgono 0,5 g di p-dimetilfenilendiamina in 500 mL di acqua e con tale soluzione di imbeve della carta da filtro e la si lascia essiccare, conservandola al riparo dalla luce.

A 10 mL di urina contenuti in un palloncino, si aggiungono 3 mL di acido solforico 25% e si mescola. Poi si versano nel pallone alcuno mL di soluzione N/5 di permanganato potassico, fino a colorazione rossa permanente. Ora nel collo del pallone si appende una striscia di carta preparata come indicato sopra, dopo averla inumidita con acqua e si pone il pallone sul riscaldatore. In presenza di bromo si sviluppa, a partire dal fondo della striscia, un anello rosso-violetto, che vira al turchino, al grigio e infine al bruno. La sensibilità del test, secondo Jolles, è dello 0,001% in bromuro.

Test di Miké

A 5 mL di urina si addizionano 5 gocce di permanganato potassico N/10, 5 gocce di acido cloridrico 5N e 3 mL di cloroformio. Si agita e si odderva lo strato organico sul fondo della provetta. In presenza di bromo, questo si colora in bruno-rossiccio. Il test riesce a svelare fino a 50 mg di bromuro in 5 mL.

Test differenziale di Holton

Se sono presenti contemporaneamente ioduri e bromuri procedere come segue. Si prelevano 0,5 mL di soluzione da esaminare e si uniscono con 15 mL di soluzione satura di sodio carbonato. Si porta tutto in ebollizione per 5 minuti e poi si filtra. A 1 mL del filtrato si aggiunge acido nitrico 20% fino ad acidità, quindi 3 gocce di soluzione di cromato potassico 8% e 1 mL di solfuro di carbonio. Si mescola accuratamente. In presenza di iodio si sviluppa nel solfuro una colorazione violetta, mentre il bromo è messo in libertà solo impiegando acqua di cloro.

Test di Denigès

Due mL di reattivo di Schiff si mescolano con 2 mL di acqua ossigenata al 3% e si uniscono a 1 mL di cloroformio. A questa miscela si aggiunge 5 mL di urina. In presenza di bromo si ottiene una colorazione violetta dello strato di cloroformio (al fondo della provetta).

Test di Salkowski

Si prelevano 10 mL di urina e si alcalinizzano con alcune gocce di sodio idrossido 5 N, direttamente in una capsulina di platino. Si fa evaporare e si carbonizza a piccola fiamma. Si riprende il residuo con qualche goccia di acqua e 1 g di potassio nitrato. Si porta a fusione, quindi si riprende con acqua (la minima quantità utile a solubilizzare il residuo fuso) e si trasferisce quantitativamente in una provetta. Si addizionano 3 mL di cloroformio e 2 mL di acqua di cloro. In presenza di bromo, lo strato di cloroformio si colora in giallo-arancio. Si svelano fino a 10 mg di bromuro potassico per 10 mL di urina.

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