2011-01-13, 16:44 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2011-01-13, 16:46 da vixeup.)
Ragazzi sono stato attirato in questa discussione dagli argomenti trattati con amici su un sito dedicato all'elettronica.
Il nostro problema è quello di voler rigenerare la sostanza esausta usata per incidere le basette di rame per circuiti elettronici. Per corrodere lo strato di rame delle basette, e dare così vita alle piste del circuito, usiamo una soluzione acquosa di cloruro ferrico (FeCl3). Questa soluzione funziona meglio se viene riscaldata e portata a 40 o 50 °C. Dopo un certo numero di incisioni la sostanza perde la sua capacità corrosiva allungando i tempi di corrosione del rame.
Il passo successivo è quello di comperare cloruro ferrico fresco o di rigenerare quello esausto. Sappiamo che in quest'ultimo caso si dovrebbe ricorrere all'acido solforico. In base ai calcoli di un amico l'acido solforico in polvere è in grado di rigenerare il cloruro ferrico esausto secondo un rapporto di 1 : 3.6 (rapporto che aumenta sino a 1 : 4 se si parla di soluzioni acquose). Ne deriva un notevole guadagno in termini economici, dato che per rigenerare un litro di cloruro ferrico servirebbero solo 250ml di acido solforico, e dato che un litro di cloruro ferrico costa in negozio ben 6 euro.
Sappiamo che utilizzando l'H2SO4 per rigenerare l'FeCl3 esausto si ottiene un rilascio di gas non tossico, composto da idrogeno. Potete darmi conferma di questo?
Inoltre, il rame disciolto nel cloruro ferrico esausto (responsabile della perdita progressiva del potere corrosivo del FeCl3) dovrebbe precipitare sotto forma di solfato di rame, che è possibile eliminare in seguito facilmente attraverso filtrazione. Anche questo è corretto?
Infine, data la pericolosità delle operazioni di ebollizione dell'acido per batterie, mi chiedevo se per quanto riguarda il nostro scopo potessero utilizzarsi i prodotti disgorganti (qui già discussi) composti da acido solforico al 95% e da 5% di inibitori di corrosione. Questo 5% di inibitori darebbe cioè fastidio e inibirebbe il potere di corrosione del rame del cloruro ferrico rigenerato?
Grazie in anticipo da parte mia e da parte della comunità elettronica

Riporto la replica di Beefcotto87
Il nostro problema è quello di voler rigenerare la sostanza esausta usata per incidere le basette di rame per circuiti elettronici. Per corrodere lo strato di rame delle basette, e dare così vita alle piste del circuito, usiamo una soluzione acquosa di cloruro ferrico (FeCl3). Questa soluzione funziona meglio se viene riscaldata e portata a 40 o 50 °C. Dopo un certo numero di incisioni la sostanza perde la sua capacità corrosiva allungando i tempi di corrosione del rame.
Il passo successivo è quello di comperare cloruro ferrico fresco o di rigenerare quello esausto. Sappiamo che in quest'ultimo caso si dovrebbe ricorrere all'acido solforico. In base ai calcoli di un amico l'acido solforico in polvere è in grado di rigenerare il cloruro ferrico esausto secondo un rapporto di 1 : 3.6 (rapporto che aumenta sino a 1 : 4 se si parla di soluzioni acquose). Ne deriva un notevole guadagno in termini economici, dato che per rigenerare un litro di cloruro ferrico servirebbero solo 250ml di acido solforico, e dato che un litro di cloruro ferrico costa in negozio ben 6 euro.
Sappiamo che utilizzando l'H2SO4 per rigenerare l'FeCl3 esausto si ottiene un rilascio di gas non tossico, composto da idrogeno. Potete darmi conferma di questo?
Inoltre, il rame disciolto nel cloruro ferrico esausto (responsabile della perdita progressiva del potere corrosivo del FeCl3) dovrebbe precipitare sotto forma di solfato di rame, che è possibile eliminare in seguito facilmente attraverso filtrazione. Anche questo è corretto?
Infine, data la pericolosità delle operazioni di ebollizione dell'acido per batterie, mi chiedevo se per quanto riguarda il nostro scopo potessero utilizzarsi i prodotti disgorganti (qui già discussi) composti da acido solforico al 95% e da 5% di inibitori di corrosione. Questo 5% di inibitori darebbe cioè fastidio e inibirebbe il potere di corrosione del rame del cloruro ferrico rigenerato?
Grazie in anticipo da parte mia e da parte della comunità elettronica


Riporto la replica di Beefcotto87
(2011-01-13, 16:22)Beefcotto87 Ha scritto: Quello che hai detto è al 75% una cavolata unica XD un mix di orrori chimici XD
Per l'elettronica non dico nulla, non sono pratico, ma:
Il protagonista che citi è FeCl3, non il solforico, quindi discussione sbagliata (nonchè abbastanza maleducato arrivare qui con una richiesta senza nemmeno presentarti)
Il cloruro ferrico non si "rigenera", non è una bustina di deumidificatore, viene sostituito da CuCl2 e va cambiato.
L'acido solforico NON è un solido, ma un liquido e pertanto non una POLVERINA! Ha diverse concentrazioni.
L'acido solforico NON rigenera un bel niente di per sè, ma trasforma il cloruro rameico o ferrico in solfato con liberazione di acido cloridrico (HCl).
Il gas prodotto è acido cloridrico, non idrogeno (H).
Dette queste cose, la tua penultima frase è totalmente insensata, poichè hai una soluzione di solfato, che se c'è abbastanza acqua non precipita per niente, poichè solubile, anche se meno del cloruro rameico, e HCl è un gas, che rimarrà in sol ma piano piano se ne va.
Si, gli inibitori danno fastidio proprio perchè sono inibitori, ma come la frase prima, non ha senso perchè non penso ti serva il solforico.
L'unica cosa, è che ci sia del Fe metallico, che va filtrato poichè insolubile, ma poi deve essere ridisciolto in HCl e ossidato da Fe2+ a Fe3+, insomma un casino unico...