2012-10-30, 20:24 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2012-10-31, 20:05 da Mario.)
Veniva così chiamato un tempo il fosfato acido di sodio e ammonio.
Marggraf, intorno alla metà del XVIII secolo, lo identificò nelle urine.
Prende l'inconsueto nome dal fatto che era presente nel residuo cristallino ottenuto per evaporazione delle urine umane e in tempo alchemico l'uomo era definito un microcosmo (dal greco μικρός=piccolo e κόσμος=mondo).
Sconsiglio vivamente di ricavarlo per via naturale, tuttavia se qualche ardito sperimentatore volesse tentare posti pure senza remore di sorta.
Meglio quindi acquistarlo o tutt'al più prepararlo a partire dal fosfato monoammonico aggiungendo la quantità stechiometrica di NaOH.
Altro modo è quello che sfrutta la seguente reazione:
Na2HPO4 + NH4Cl ==> NH4NaHPO4 + NaCl
Il sale cristallizza tetraidrato in cristalli monoclini incolori.
Oggigiorno ha ancora interesse in campo analitico perché è l'ingrediente base per le cosiddette perle al sal di fosforo.
A differenza delle più note perle al borace, questo sale forma perle con colorazioni più vivaci.
Solitamente le colorazioni sono molto simili, ma con il rame si ha una tonalità decisamente sul verde:
![[Immagine: 1xelvm0qty1ze07pw852_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/1xelvm0qty1ze07pw852_thumb.jpg)
Anche il rame metallico che si separa per l'azione riducente del cloruro stannoso appare ben evidente.
Con i silicati poi dà una reazione molto caratteristica laddove il borace invece solubilizza il tutto. Per contro è più difficile da usare e pertanto richiede una certa abilità per evitare il distacco precoce dal filo di Pt.
Aggiungo ancora un paio di fotografie.
La seguente è fatta con il nichel (usato il solfato). Interessante il fatto che in condizioni riducenti si ottenga una colorazione nera dovuta all'elemento finemente suddiviso:
![[Immagine: g4oxzvytnf7njuqeyjml_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/g4oxzvytnf7njuqeyjml_thumb.jpg)
Infine quella con il manganese. Qui in condizioni ossidanti appare un colore violaceo che scompare per aggiunta di SnCl2.
![[Immagine: oi8847h5ftlq5mfr788_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/oi8847h5ftlq5mfr788_thumb.jpg)
Nota: la presenza di bolle interne testimonia la difficoltà di ottenere queste perle limpide rispetto a quelle al borace.
saluti
Mario
Marggraf, intorno alla metà del XVIII secolo, lo identificò nelle urine.
Prende l'inconsueto nome dal fatto che era presente nel residuo cristallino ottenuto per evaporazione delle urine umane e in tempo alchemico l'uomo era definito un microcosmo (dal greco μικρός=piccolo e κόσμος=mondo).
Sconsiglio vivamente di ricavarlo per via naturale, tuttavia se qualche ardito sperimentatore volesse tentare posti pure senza remore di sorta.
Meglio quindi acquistarlo o tutt'al più prepararlo a partire dal fosfato monoammonico aggiungendo la quantità stechiometrica di NaOH.
Altro modo è quello che sfrutta la seguente reazione:
Na2HPO4 + NH4Cl ==> NH4NaHPO4 + NaCl
Il sale cristallizza tetraidrato in cristalli monoclini incolori.
Oggigiorno ha ancora interesse in campo analitico perché è l'ingrediente base per le cosiddette perle al sal di fosforo.
A differenza delle più note perle al borace, questo sale forma perle con colorazioni più vivaci.
Solitamente le colorazioni sono molto simili, ma con il rame si ha una tonalità decisamente sul verde:
![[Immagine: 1xelvm0qty1ze07pw852_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/1xelvm0qty1ze07pw852_thumb.jpg)
Anche il rame metallico che si separa per l'azione riducente del cloruro stannoso appare ben evidente.
Con i silicati poi dà una reazione molto caratteristica laddove il borace invece solubilizza il tutto. Per contro è più difficile da usare e pertanto richiede una certa abilità per evitare il distacco precoce dal filo di Pt.
Aggiungo ancora un paio di fotografie.
La seguente è fatta con il nichel (usato il solfato). Interessante il fatto che in condizioni riducenti si ottenga una colorazione nera dovuta all'elemento finemente suddiviso:
![[Immagine: g4oxzvytnf7njuqeyjml_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/g4oxzvytnf7njuqeyjml_thumb.jpg)
Infine quella con il manganese. Qui in condizioni ossidanti appare un colore violaceo che scompare per aggiunta di SnCl2.
![[Immagine: oi8847h5ftlq5mfr788_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/oi8847h5ftlq5mfr788_thumb.jpg)
Nota: la presenza di bolle interne testimonia la difficoltà di ottenere queste perle limpide rispetto a quelle al borace.
saluti
Mario