2020-12-05, 20:11 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2020-12-05, 20:20 da EdoB.)
Sintesi del benziltrifenilfosfonio cloruro
Questo interessante composto può essere facilmente deprotonato con NaOH (senza dover ricorrere a butil litio, sodio idruro o simili) per ottenere il rispettivo reagente di Wittig, il tifenilfosforano di benzilidene. La mia idea è quella di farlo reagire con acetone per ottenere l'1-fenil-2-metilpropene che, per idrogenazione, fornisce il reattivo di partenza per la sintesi dell'ibuprofene, l'isobutilbenzene. Non so se riuscirò nel mio intento (probabilmente no) ma nel frattempo ho la scusa per provare in pratica tante di quelle reazioni che a scuola ho visto solo sulla carta.
Attenzione: il cloruro di benzile, la trifenilfosfina e l'esano sono tossici. Non respirarne i vapori e, se macinate la trifenilfosfina come ho fatto io, non inalarne la polvere. Inoltre, la sostanza in questione è particolarmente tossica. Nei ratti, la dose che risulta
letale per il 50% delle cavie (LD50) è di appena 43 mg per kg di peso corporeo (ingestione). Quindi prestare particolare attenzione anche nel maneggiare il prodotto finito.
La reazione è una “semplice” alchilazione di una fosfina
Procedimento:
Vengono posti in una beuta da 50 ml con cono normalizzato 6 g di trifenilfosfina in polvere fine, 5 ml di cloruro di benzile e un'ancoretta magnetica. Montare un refrigerante qualsiasi (non serve acqua refrigerante), e scaldare per almeno 60 minuti con bagno ad acqua o vapore.
Dopo il tempo di reazione, si sarà formata una massa solida. Aggiungere 25 ml di esano dalla cima del refrigerante in cui a questo punto deve passare acqua (io ho utilizzato il 2-metil pentano, l’eptano sarebbe ancora meglio).
Filtrare a pressione ridotta i cristalli. Il solido si conserva perfettamente in un contenitore chiuso e scuro. Resa di 8,14 g, 95%.
La reazione
I reagenti
Intermedi e prodotto
Questo interessante composto può essere facilmente deprotonato con NaOH (senza dover ricorrere a butil litio, sodio idruro o simili) per ottenere il rispettivo reagente di Wittig, il tifenilfosforano di benzilidene. La mia idea è quella di farlo reagire con acetone per ottenere l'1-fenil-2-metilpropene che, per idrogenazione, fornisce il reattivo di partenza per la sintesi dell'ibuprofene, l'isobutilbenzene. Non so se riuscirò nel mio intento (probabilmente no) ma nel frattempo ho la scusa per provare in pratica tante di quelle reazioni che a scuola ho visto solo sulla carta.
Attenzione: il cloruro di benzile, la trifenilfosfina e l'esano sono tossici. Non respirarne i vapori e, se macinate la trifenilfosfina come ho fatto io, non inalarne la polvere. Inoltre, la sostanza in questione è particolarmente tossica. Nei ratti, la dose che risulta
letale per il 50% delle cavie (LD50) è di appena 43 mg per kg di peso corporeo (ingestione). Quindi prestare particolare attenzione anche nel maneggiare il prodotto finito.
La reazione è una “semplice” alchilazione di una fosfina
Procedimento:
Vengono posti in una beuta da 50 ml con cono normalizzato 6 g di trifenilfosfina in polvere fine, 5 ml di cloruro di benzile e un'ancoretta magnetica. Montare un refrigerante qualsiasi (non serve acqua refrigerante), e scaldare per almeno 60 minuti con bagno ad acqua o vapore.
Dopo il tempo di reazione, si sarà formata una massa solida. Aggiungere 25 ml di esano dalla cima del refrigerante in cui a questo punto deve passare acqua (io ho utilizzato il 2-metil pentano, l’eptano sarebbe ancora meglio).
Filtrare a pressione ridotta i cristalli. Il solido si conserva perfettamente in un contenitore chiuso e scuro. Resa di 8,14 g, 95%.
La reazione
I reagenti
Intermedi e prodotto