Ecco, sul "vedere"...direi che c'è nulla da vedere.
Nel senso che ho fatto la sintesi, ma il risultato è un liquido incolore molto banale nell'aspetto.
Attualmente ho lasciato il liquido in una beuta, lo prenderò in mano tra un paio di mesi (a voler essere ottimisti!).
Vi racconto però la reazione.
Ho unito pochi grammi (10 circa) di anidride seleniosa (di un colore rosato anomalo, dovuto a tracce di selenio) con un eccesso (circa 25 mL) di perossido di idrogeno 35%. Ho mescolato. La temperatura è rapidamente diminuita, tanto da appannare la beuta a livello del liquido.
Nessuna produzione di ossigeno. Ho allora riscaldato la beuta, prima con le mani, poi sul fornello ad alcol (con cautela). Il perossido ha cominciato a decomporsi "friggendo" e la soluzione è diventata nettamente acida. Lo svolgimento di ossigeno è stato regolato avvicinando o allontanando la beuta dalla fiamma, anche se una volta avviata, la reazione è continuata spontaneamente. Tutto il selenio che prima "sporcava" soluzione e pareti della beuta, è stato ossidato. La soluzione ottenuta è un liquido limpido.
Non ho potuto provvedere alla concentrazione a causa del tempo tirannico. Ho però voluto una conferma sul prodotto e non ho trovato di meglio che fare un esperimento da manuale.
Ho messo circa 1 mL di liquido in una provetta a pareti spesse, poi ho introdotto una sottilissima lamina di oro puro. Nessuna reazione.
Ho quindi iniziato a scaldare, lasciando evaporare fino a circa un decimo del volume iniziale. A quel punto la lamina si è disciolta, generando una soluzione gialla. Esposta alla luce solare la soluzione si è scurita. Riscaldandola ancora è tornata gialla. Ho concluso, forse un po' frettolosamante, che il prodotto ottenuto fosse acido selenico diluito.
Fine della sintesi, per ora.
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***