Esiste già un'altra discussione sui ferrati, ma è dispersiva e poco concludente.
Aggiungo questa, che è pratica e ripetibile nella sintesi, oltre che facile.
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Invogliato dal solito video Youtube ho replicato l'esperienza con qualche variante, riuscendo finalmente a vedere di persona il bel colore fucsia dello ione ferrato.
Si tratta di ossidare per via umida in ambiente fortemente alcalino un sale di ferro con una miscela di ipoclorito/persolfato di sodio.
L'esperienza è facilissima, io l'ho condotta in questo modo:
- porre in un becker 5 g di FeSO4.7H2O sciolto in 50 ml di acqua
- aggiungere 10 ml di NaOH al 20% (precipita l'idrossido ferroso verde scuro colloidale)
- mescolare e aggiungere 6 g di sodio persolfato Na2S2O8 (comincia l'ossidazione a idrossido ferrico rosso mattone)
- aggiungere agitando 50 ml di NaClO al 6% (si sviluppa cloro e continua l'ossidazione)
- riscaldare all'ebollizione per 5 minuti
- lasciar raffreddare, decantare e filtrare il liquido rosa formatosi, scartando il molto solido non reagito.
Il liquido rosa è una soluzione, purtroppo alquanto diluita, di ferrato sodico Na2FeO4 insieme a cloruro e solfato, secondo le reazioni:
2 Fe(OH)3 + 3 NaClO + 4 NaOH
Na2FeO4 + 3 NaCl + 5 H2O
2 Fe(OH)3 + 3 Na2S2O8 + 10 NaOH
2 Na2FeO4 + 6 Na2SO4 + 8 H2O
Il colore è quasi identico a quello di una soluzione diluita di KMnO4, ma con una tonalità più brillante e leggermente meno violacea.
Per confermare la presenza di ferrato ho aggiunto ad una porzione di liquido qualche goccia di ammoniaca, la quale viene ossidata ad azoto, decolorando la soluzione, secondo la reazione:
2 Na2FeO4 + 2 NH4OH
2 Fe(OH)3 + 4 NaOH + N2
Le foto mostrano l'inizio della preparazione con il becker contenente l'intruglio con il ferro ancora bi- e trivalente e l'esito finale, con la beuta dell'insolito color rosa Fe6+ e le provette rispettivamente senza e con aggiunta di ammoniaca.
L'esperienza è puramente dimostrativa e non seguibile per la preparazione quantitativa di ferrato alcalino allo stato solido puro (tale sintesi è laboriosissima!) perchè con questa semplice procedura la resa è troppo scarsa e il sale inseparabile dagli altri solubili; resta tuttavia assai interessante dal punto di vista sperimentale.
Aggiungo questa, che è pratica e ripetibile nella sintesi, oltre che facile.
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Invogliato dal solito video Youtube ho replicato l'esperienza con qualche variante, riuscendo finalmente a vedere di persona il bel colore fucsia dello ione ferrato.
Si tratta di ossidare per via umida in ambiente fortemente alcalino un sale di ferro con una miscela di ipoclorito/persolfato di sodio.
L'esperienza è facilissima, io l'ho condotta in questo modo:
- porre in un becker 5 g di FeSO4.7H2O sciolto in 50 ml di acqua
- aggiungere 10 ml di NaOH al 20% (precipita l'idrossido ferroso verde scuro colloidale)
- mescolare e aggiungere 6 g di sodio persolfato Na2S2O8 (comincia l'ossidazione a idrossido ferrico rosso mattone)
- aggiungere agitando 50 ml di NaClO al 6% (si sviluppa cloro e continua l'ossidazione)
- riscaldare all'ebollizione per 5 minuti
- lasciar raffreddare, decantare e filtrare il liquido rosa formatosi, scartando il molto solido non reagito.
Il liquido rosa è una soluzione, purtroppo alquanto diluita, di ferrato sodico Na2FeO4 insieme a cloruro e solfato, secondo le reazioni:
2 Fe(OH)3 + 3 NaClO + 4 NaOH

2 Fe(OH)3 + 3 Na2S2O8 + 10 NaOH

Il colore è quasi identico a quello di una soluzione diluita di KMnO4, ma con una tonalità più brillante e leggermente meno violacea.
Per confermare la presenza di ferrato ho aggiunto ad una porzione di liquido qualche goccia di ammoniaca, la quale viene ossidata ad azoto, decolorando la soluzione, secondo la reazione:
2 Na2FeO4 + 2 NH4OH

Le foto mostrano l'inizio della preparazione con il becker contenente l'intruglio con il ferro ancora bi- e trivalente e l'esito finale, con la beuta dell'insolito color rosa Fe6+ e le provette rispettivamente senza e con aggiunta di ammoniaca.
L'esperienza è puramente dimostrativa e non seguibile per la preparazione quantitativa di ferrato alcalino allo stato solido puro (tale sintesi è laboriosissima!) perchè con questa semplice procedura la resa è troppo scarsa e il sale inseparabile dagli altri solubili; resta tuttavia assai interessante dal punto di vista sperimentale.