Sodio metallico
SODIO METALLICO: CARATTERISTICHE E NORME DI SICUREZZA

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Il sodio elementare è un metallo basso fondente (PF = 98°C) e possiede una bassa densità (0,96 g/mL). Il suo colore, quando è puro, è argenteo e lucente come tutti i metalli. È molto tenero e può essere facilmente tagliato con una spatola o con un coltello anche poco affilato. È assai malleabile e ciò significa che i pezzi possono essere facilmente schiacciati per pressione con il lato piatto della spatola.

Il sodio è molto reattivo: si tratta di uno degli elementi più elettropositivi e reagisce in modo esplosivo con gli elementi molto elettronegativi (fluoro, ossigeno e cloro gassosi allo stato elementare), perdendo il suo unico elettrone di valenza e formando così lo ione Na+:
4 Na(s) + O2(g) --> 2 Na2O(s) + calore
2 Na(s) + Cl2(g) --> 2 NaCl(s) + calore

Il sodio reagisce con tutti i composti organici e inorganici contenenti idrogeni acidi: tanto più acido è il composto, tanto più esotermica e violenta è la reazione. Già l’acqua è un composto sufficientemente acido per produrre una reazione abbastanza violenta: se l'acqua è in eccesso, il sodio galleggia sulla sua superficie e si sposta velocemente su di essa in ogni direzione grazie all'idrogeno gassoso prodotto sotto di esso che agisce da propulsore; spesso il calore prodotto è sufficiente per incendiare l’idrogeno che si forma:
2 Na(s) + 2 H2O(l) --> 2 Na+ + 2 OH- + H2(g) + calore
A fine reazione la soluzione acquosa sarà nettamente basica.
Si deve perciò sempre evitare che il sodio venga in contatto con l'acqua o con apparecchiature umide.

Il sodio reagisce meno violentemente con gli alcooli perché meno acidi dell'acqua:
2 Na(s) + 2 ROH(s) o (l) --> 2 Na+ + 2RO- + H2(g) + calore in modesta quantità
All’aumentare della lunghezza della catena idrocarburica dell'alcool, la velocità della reazione diminuisce.

Il sodio reagisce lentamente con 1-butanolo, perciò questa reazione viene sfruttata per smaltire pezzetti di sodio non utilizzati, mettendoli in un becher secco e coprendoli con 1-butanolo; dopo che tutto il sodio ha reagito e non si nota più sviluppo di gas, si può smaltire il liquido nel contenitore dei rifiuti organici liquidi basici.

Il sodio di scarto non deve essere gettato negli scarichi dei lavandini: è possibile che siano stati versati nella fognatura del laboratorio anche solventi organici e, se si tratta di solventi infiammabili, l'arrivo del sodio nello scarico, dove reagisce con l'acqua producendo e incendiando l'idrogeno, potrebbe provocare un pericolosissimo incendio non solo dell’idrogeno prodotto, ma dei solventi infiammabili eventualmente scaricati in precedenza.

Il sodio deve essere protetto dall’ossigeno e dall’umidità atmosferica: un pezzetto di sodio tagliato di fresco presenta una lucentezza argentea, ma si opacizza e diventa grigio se esposto all'aria umida, in quanto reagisce rapidamente con l'umidità e l'ossigeno dell'aria formando uno strato di solido opaco che contiene Na2(s)O e NaOH(s); alla fine del processo di ossidazione si forma una spessa crosta giallina su tutta la superficie del metallo, al di sotto della quale il sodio mantiene le sue caratteristiche sia fisiche che chimiche:
4 Na(s) + O2(g) --> 2 Na2O(s) + calore
Na2O(s) + H2O(g) --> 2 NaOH(s)

Il sodio non deve venire a contatto con la pelle: esso reagisce con l'umidità che si trova sulla superficie della cute producendo calore e idrossido di sodio che è un prodotto altamente caustico e corrosivo.

Il sodio deve essere conservato in un barattolo ricoperto da un solvente inerte ad alto punto di ebollizione (inerte = privo di ossigeno e di umidità, tipo xilene, ligroina o benzina; ad alto punto di ebollizione per limitare il più possibile la sua evaporazione), ma neppure in questo modo si evita completamente il fenomeno dell'ossidazione e per questo occorre sempre ripulire il sodio dal suo rivestimento di ossido e idrossido poco prima di utilizzarlo.
Ciao
Luisa

Dal laboratorio se ne usciva ogni sera, e più acutamente a fine corso, con la sensazione di avere “imparato a fare una cosa”;
il che, la vita lo insegna, è diverso dall’avere “imparato una cosa”.
(Primo Levi)


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Perché a volte il sodio appare rosa? Io l'ho visto in laboratorio e appena tagliato mostrava una superficie metallica di colore rosa pallid, a cosa è dovuto?
Infine Tubalcain mi insegnò ad incantare la pietra, a modificarne la sue proprietà a mio piacimento per farla, di proprietà dello stregone, sotto la mia volontà.
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Mai visto il sodio metallico appena tagliato rosa!!!
O abbiamo una sensibilità cromatica diversa, oppure non lo so.
Non è che la superficie esterna prima del taglio fosse inquinata da fenolftaleina?
Ciao
Luisa

Dal laboratorio se ne usciva ogni sera, e più acutamente a fine corso, con la sensazione di avere “imparato a fare una cosa”;
il che, la vita lo insegna, è diverso dall’avere “imparato una cosa”.
(Primo Levi)


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Per quel poco che ho avuto occasione di vederlo, quoto quanto detto da Luisa.
La causa potrebbe anche essere dovuta ad un riflesso di qualche oggetto intorno oppure da qualche dominante cromatica nella sorgente di illuminazione.
Se riuscissi a fargli una foto se dovesse accaderti di nuovo...

un saluto
Luigi
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Non ne ho idea! Non so quanto potesse essere puro e nemmeno so se fosse "sporco" di qualcosa che lo rendesse di tale colore! A occhio sembrava piuttosto puro e la lucentezza era la tipica lucentezza metallica delle superfici non corrose da ossidi o altro quindi sono abbastanza sicuro che non ci fosse una specie di patina a renderlo di tale colore, appena ne avrò l'occasione metterò una foto nella speranza di non aver detto cavolate e che tutto non dipendesse dall'illuminazione hahaha
Infine Tubalcain mi insegnò ad incantare la pietra, a modificarne la sue proprietà a mio piacimento per farla, di proprietà dello stregone, sotto la mia volontà.
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Ciao!
Ho letto che in talune condizioni dal metallico si può formare col tempo Na2O2, perossido di sodio sul tappo interno? Una cosa del genere… Ed essere poi, in quanto ossidante oggettivamente pericolo quando lo apri?

Per caso qualcuno può chiarirmi questo aspetto?


Ringrazio anticipatamente.
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Non ho Mai sentito parlare del fenomeno che descrivi tu. Piuttosto so del fatto che sulla superficie del potassio metallico si forma una miscela di perossido e superossido che, quando si taglia, si mescola col K solido sottostante prendendo fuoco e potenzialmente incendiando il solvente in cui viene stoccato.
Prova a cercare “cutting old potassium Cody” su YouTube, ci dovrebbe essere un video dove viene mostrato questo fenomeno. La storia dei “perossidi sul tappo” è più tipico dei solventi (come l’etere dietilico) che appunto formano perossidi estremamente instabili tanto da poter essere esplosivi.
Cordiali saluti,
Edoardo 


Instagram: @chemclips
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Grazie Edoardo dell'informazione!
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