Tecniche fotografiche antiche (Cianotipia)

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mordr3d

2009-12-07 13:31

Una delle tecniche fotografiche più vecchie basata sui sali di ferro, fu ideata da Sir John Herschel.

il suo nome, cianotipia, prende origine dal fatto che le immagini, prodotte con questa tecnica, sono di un blu intenso, il blu di turnbul anche detto blu di prussia.

in effetti il blu di prussia, come pigmento era già noto da tempo, con questa tecnica però, venivano sfruttate le proprità fotosensibili dei sali di ferro.

la tecnica di per se è estremamente semplice e il costo dei prodotti molto contenuto.

tuttavia, come per tutte le tecniche classiche, esistono infinite sfumature, nelle ricette, nel tipo di carte, di sorgente luminosa, di sviluppo, di stesa del sensibilizzante, di viraggi successivi e i risultati ottenibili sono impossibili da elencare o immaginare.

i materiali occorrenti sono solo 2:

ferricianuro di potassio gr. 8

citrato ferrico ammoniacale verde gr. 20

ma veniamo alla tecnica.

sciogliete il ferricianuro in 100ml di acqua tiepida distillata e riponetela in una bottiglia di vetro scuro. chiameremo qusta soluzione soluzione A.

sciogliete i 20 gr. di citrato ferrico in 100 ml di acqua distillata tiepida e riponete anche questa in una bottiglia di vetro scuro. chiameremo questa soluzione B.

le due soluzioni sono realtivamente stabili nel tempo e si conservano per alcune settimane al riparo dalla luce. tuttavia la soluzione B tende a formare una patina di muffa in superfice e io preferisco preparare le soluzioni in piccole quantità che consumo in pochi giorni.

al momento dell'uso prendete una parte di sol A e una parte di sol B (potete usare una siringa ma senza ago. evitate il contatto con metalli che rovina le soluzioni) mischiatele e usatele per sensibilizare un foglio di cartoncino.

potete usare un pennello o un tamponicino (si può sensibilizzare qualunque materiale assorbente, stoffa, legno, porcellana, ho usato pure le uova)

fate asciugare bene possibilmente al buio. questa emulsione è sensibile sono agli UV, quindi si può lavorare tranquillamente alla luce, purchè debole e indiretta, possibilmente schermata di giallo e assolutamente non a fluorescenza.

la soluzione ricostituita (a+b) dura poche ore e diventa velocemente verde e poi blu. quindi se non la usate tutta va buttata. per un foglio A4 bastano in genere 3 -4 ml di soluzione.

i fogli sensibilizzati e asciutti si conservano per circa 1 settimana al buio e in luogo asciutto.

a questo punto, con la tecnica che preferite, preparate un negativo bianco e nero del formato definitivo. l'esposizione avverrà a contatto e quindi l'immagine finale avrà le stesse dimensione del negativo. al giorno d'oggi è molto semplice produrre un negativo digitale, stampando su supporto lucido.

a questo punto, ottenuto il negativo, procuratevi una di quelle cornici a giorno con i gancetti metallici, posizionate un foglio di carta sensibile sul restro e il negativo davanti (con l'emulsione a contatto del lato sensibile) chiudete poi con la lastra di vetro e andate all'esterno alla luce del sole. è importanto che il laso stampato del lucido sia a contatto diretto con la superfice sensibile, quindi il negativo andrà stampato alla rovescia (immagine speculare)

esponete il sandwich alla luce del sole (purtroppo tocca fare delle prove visto la variabilità della radiazione UV solare) e prendete come riferimento il bordo scoperto (quello che sporge oltre il negativo) vedrete che piano piano cambierà colore passando dal blu al marrone fino a diventare praticamente bianco.

i tempi di esposizione sono estremamente tolleranti e un errore di esposizione anche di un minuto non si vede nemmeno. quindi andate tranquilli. in media la posa dura 10-15 minuti.

completata l'esposizione, tornate dentro e alla fioca luce di una lampadina ad incandescenza, aprite il pressino e tirate fuori il cartoncino esposto.

vedrete che ha una tenue immagine già visibile. se l'esposizione è correttà, tale immagine sembrerà parzialmente negativa (nello specifico si dice solarizzata)

lo sviluppo è la cosa più bella perchè si fa semplicemnte con l'acqua.

si prorpio acqua di rubinetto.

prendete il cartoncino e mettetelo in una bacinella piena d'acqua e lavatelo bene con acqua corrente.

l'immagine cambierà all'istante, nell'acqua finirà il ferricianuro giallo che dovrete eliminare del tutto.

a questo punto avete due opzioni.

far ascugare la stampa all'aria (l'ossigeno dell'aria completerà l'ossidazione e la stampa prenderà intensità)

oppure se avete fretta, versate dell'acqua ossigenata comune sulla stampa immersa in acqua. il tenue celeste diventerà in un istante uno spettacolare blu cobalto.

risciaquate bene e fate asciugare.

i tessuti colorati tollerano bene i lavaggi.

Prova di stampa, cianotipia con metodo classico.

Cianotipia sbiancata all'ammoniaca e virata al tè.

Ps.

al di la del piacere di condividere con voi qualcosa di mio, mi piacerebbe scoprire altri aspetti di questa (e di altre) tecniche da me praticate, spesso con un atteggiamento alchemico e con una conoscenza molto limitata delle trasformazioni chimiche coinvolte.

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myttex

2009-12-07 15:41

Veramente spettacolare! Voglio proprio provare... :-) Bravissimo Morder Quanto al negativo, posso stampare una foto normale su carta lucida (si naturalmente, specularmente asd )? :-D

thechemicalsistem

2009-12-07 15:48

Gia veramente bello, anche perche penso siano rarissimi gli esperti in questo settore...

myttex

2009-12-07 15:54

UHmmm ora che ci penso ne conoscevo una con il tiosolfato (o iposolfito) di sodio.... ne sei al corrente? (domanda retorica eh asd)

mordr3d

2009-12-07 16:00

il tiosolfato o iposolfito (noi lo chiamiamo così) è presente in tutti i bagni di fissagio dei processi su base argentica. nelle tecniche ai sali di ferro non si usa ad eccezione della Van Dyke che utilizza il nitrato d'argento. questa tecnica tuttavia rimane a base di ferro, perchè il sale sensibile è il citrato ferrico ammnio. il nitrato d'argento invece è il sale che da l'immagine. il tiosolfato, scioglie e solubilizza tutti i sali d'argento non ridotti dal processo di sviluppo.

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Chemestry4EvEr

2009-12-07 16:40

Belle queste tecniche " old stile"...bravo veramente! Ciao

mordr3d

2009-12-07 16:48

grazie :-) mi fa molto piacere che vi piaccia l'articolo. io speravo anche in qualche riscontro tecnico. per esempio mi potreste spiegare in dettaglio cosa succede chimicamente, come succede e perchè. @mittex, il negativo su lucido va benissimo, solo che ottenere un negativo perfetto è tutt'altro che semplice. ma per fare una prova e giocare un po, non ha importanza. ;-)

PaNiCo_91

2009-12-08 13:38

Tutto ciò è molto interessante, veramente complimenti!

Pierluigi Surace

2010-12-08 12:36

mordr3d ha scritto:

...

a questo punto, con la tecnica che preferite, preparate un negativo bianco e nero del formato definitivo. l'esposizione avverrà a contatto e quindi l'immagine finale avrà le stesse dimensione del negativo. al giorno d'oggi è molto semplice produrre un negativo digitale, stampando su supporto lucido.

...

Scopro slo oggi questo post interessantissimo. Prima complimenti e poi grazie davvero.

Mi restano tuttavia un paio di dubbi, un paio di incertezze, prima di passare subito alla sperimentazione.

Produrre il negativo come?

1. Stampare su lucido si intende su acetato trasparente?

2. La stampa immagino non possa essere fatta in casa con una stampante a getto d'inchiostro, oppure sì?

Vorrei poi provare a impressionare la carta ciano-foto-sensibile usando invece della luce del sole, quella di lampade fluorescenti (io uso fluorescenti tarate a temperatura di colore pari a 5.000 gradi Kelvin). Ciò che non soè se queste lampade emettono radiazioni UV (a cui è sensibile la "nostra" emulsione) oppure servirebbero solo a rovinare la carta trattata senza dare alcun risultato in termini di stampa (e mi scuso in anticipo per l'ignoranza).

Una seconda prova che mi piacerebbe fare è realizzare il negativo virato in rosso e vedere (di nascosto) l'effetto che fa...

Ciao a tutto

Pierluigi

mordr3d

2011-01-02 22:35

carissimo pierluigi. i negativi puoi farli a getto di inchiosto tranquillamente. tuttavia sebbene è semplicissimo fare una stampa così così, se si vuole ottenere l'optimum, bisogna calibrare la stampa del negativo adeguandola alla sorgente luminosa che userai per la stampa ee al tipo di tecnica(nel nostro caso la cianotipia) c'è un programmino che permette di realizzare una griglia di calibrazione e che poi è in grado di leggerla e e dirti come correggere i futuri negativi. ma tutto questo per iniziare non è indispensabile. per stampare puoi usare una qualunque fonte di luce UV che abbia una frequenza di picco intorno ai 350Nm. questa è la lughezza d'onda che produce i risultati migliori. le luci neon a 5000 kelvin vanno bene in studio ma non sono adatte per questo scopo. un minimo di emizzione UV ce l'hanno, ma non è sufficiente a incidere a fondo le stampe. i neon che ti servono hanno la sigla BL oppure BLB (che sono quelli neri da discoteca, detti luci di wood) i primi costano molto meno dei wood e rendono uguale. per farti capire quali sono , sono esattamente quelli che si trovano nelle trappole elettriche per le zanzare. per ulteriori informazioni o chiarimenti rimango a tua disposizione :-)

Pierluigi Surace

2011-01-02 23:06

Grazie davvero mordr3d, appena riuscirò ad organizzarmi tenterò l'esperimento e se avrà successo ve ne darò conto. In caso contrario farò conto su qualche tuo consiglio per correggere gli errori.

Rinnovo i miei complimenti e Buon Anno!

mordr3d

2011-01-03 10:11

anche a te :-)

arkypita

2011-01-18 14:46

Bene, ci ho voluto provare anche io!

Devo dire che i risultati non si sono fatti attendere. Le difficoltà più grosse le ho avute nel creare un negativo che fosse sufficientemente contrastato.

Inoltre le mie stampe non mi sembrano così ben dettagliate come quelle che ha messo mordr3d.

Io per fare il negativo ho usato la carta lucida da ricalco, per il supporto ho usato della carta bianca da 280g/m2

Per sensibilizzare il supporto ho usato delle pennellate, tranne per la foto che ha come soggetto la rosa che invece ho "spugnato" con della carta assorbente.

mordr3d ha scritto:

c'è un programmino che permette di realizzare una griglia di calibrazione e che poi è in grado di leggerla e e dirti come correggere i futuri negativi. ma tutto questo per iniziare non è indispensabile.

Sai dirmi come si chiama?

Inoltre sai spiegarmi il procedimento di sbianca con ammoniaca e di viraggio al tè?

AgNO3

2011-01-18 18:54

ma le foto le hai "ricalcate" da immagini già pronte o hai utilizzato una fotocamera?

arkypita

2011-01-18 20:57

AgNO3 ha scritto:

ma le foto le hai "ricalcate" da immagini già pronte o hai utilizzato una fotocamera?

Le immagini erano foto che avevo sul pc. Le ho stampate con una stampante inkjet su carta lucida da ricalco, ovviamente in bianco e nero.

arkypita

2011-01-19 15:58

Ne ho fatte delle nuove, di miglior qualità. In effetti bisogna prenderci un po' la mano sia con la realizzazione dei supporti fotosensibili, sia con la stampa dei negativi che con i tempi di esposizione, ma alla fine i risultati arrivano.

I seguenti utenti ringraziano arkypita per questo messaggio: Max Fritz

mordr3d

2011-01-20 19:29

arkypita ha scritto:

Ne ho fatte delle nuove, di miglior qualità. In effetti bisogna prenderci un po' la mano sia con la realizzazione dei supporti fotosensibili, sia con la stampa dei negativi che con i tempi di esposizione, ma alla fine i risultati arrivano.

ciao carissimo e complimenti :-)

qui di seguito di do un link con una guida molto dettagliata per ottenere negativi ben calibrati

http://www.inkjetnegative.com/images/RNP/quick_guide_to_making_digital_ne.htm

la tecnica di stesa come vedi incide molto sul risultato finale e il gusto è soggettivo.

una stesa molto uniforme si ottiene usando una canna di vetro perfettamente dritta di circa 1 cm di diametro, con incollato a metà un qualcosa per reggerla.

la stessa va fatta scorrere sulla carta senza farla rotolare, avanti e indietro.

in alternativa si può usare un pennello piatto, incrociando le pennellate.

non pennellare troppo altrimenti rovini la superficie. cerca di essere veloce e se si formano gocce ai bordi asciugale con un po di carta.

il viraggio al tè è piuttosto semplice.

ne esistono mille varianti e dopo un po scoprirari che la migliore la devi ancora inventare.

per cominciare prova questa

prepara 2 litri di te con almeno 12 bustine di te ( io ho usato il te star ma cambia poco. usane uno che costa poco)

fai bollire le bustine nel te per almeno 15 minuti e lasciale raffreddare dentro.

a titolo di consiglio usa acqua distillata o cmq povera di calcio.

prepara una soluzione con 2 cucchiaini di sodio bicarbonato in 2 litri d'acqua. puoi usare anche il sodio carbonato, ma l'effetto è leggermente diverso, anche l'ammoniaca va bene e ha un effetto ancora diverso. anche in questo caso si naviga a vista, questo bagno ha concentrazioni variabili e durate variabili in funzione dell'effetto che vuoi ottenere.

questo bagno alcalino (sia esso con ammoniaca o con carbonato) lo chiameremo sbianca.

a questo punto prendi una cianotipia che hai accuratamente lavato (i difetti di lavaggio vengono fuori con il viraggio) e immergila nella sbianca.

la copia inizia a cambiare colore virando leggermente al lilla per poi indebolirsi fino quasi a sparire.

io ti consiglio di sbiancare solo parzialmente, almeno all'inizio, limitandoti a togliere la stampa appena percepisci che comincia a indebolirsi. a questo punto mettila in una bacinella con normale acqua , leggermente acidulata con acido citrico o cloridrico (o nitrico se ce l'hai)

parlo di poche gocce, o mezzo cucchiaino di citrico che va benissimo.

dopo 30 secondi in questo bagno, sgocciola bene la stampa e immergila nel te e i lasciala per il tempo che ritieni necessario

il viraggio avviene molto lentamente, io ho fatto immersioni anche di 40 minuti. ogni tanto agitare non guasta.

alla fine completa con un bagno acqua corrente.

qualcuno fa seguire al te un rapido bagno di sbianca, qualcuno fa la sbianco dopo il te. le combinazioni di questo semplice viraggio sono un mare.

al posto del te, ottimi risultati si ottengono con una soluzione al 10% di acido tannico (o a trovarlo , con una al'1% di acido gallico)

EDIT di Max Fritz: ho tolto le immagini dal quote.

arkypita

2012-07-18 18:43

Mi diverto un casino!

I seguenti utenti ringraziano arkypita per questo messaggio: AgNO3

arkypita

2015-04-16 07:49

Sto portando su stoffa la tecnica descritta mordr3d Mi trovo di fronte al problema che la stoffa "beve" la soluzione sensibilizzante, la quale si espande a macchia per capillarità formando una macchia informe ed estesa quando invece vorrei dare una forma ben precisa e definita a pennello. Inoltre la soluzione tende ad accumularsi ai bordi lasciando, una volta esposta e lavata, un'alone più scuro su tutto il bordo della macchia. Alcuni tessuti lo fanno di più, altri lo fanno meno, ma il fenomeno è presente quasi su ogni tipo di tessuto. Non ho immagini da mostrarvi ma penso che si possa intuire cosa sto dicendo. Ora la domanda: pensavo di usare un qualche addensante/gelatificante che mi permettesse di stendere/spennellare la soluzione sulla maglietta in modo che questa venga assorbita sì dalle fibre della maglietta, ma che non venga trasportata ed estesa oltre a dove spennello. Impresa impossibile? Cosa posso usare?

Beefcotto87

2015-04-23 15:04

Arkypita, scusa la domanda un po' OT, ma nelle tue "foto" chi è il soggetto?

arkypita

2015-04-25 21:26

parli dell'attuale post o dei precedenti?

Beefcotto87

2015-04-27 10:05

Le ultime che hai messo!

GiuseppeT

2015-09-18 18:15

cianotipo (2).jpg
cianotipo (2).jpg

vedo solo ora questo interessantissimo post !  :-)  anche a me interessano molto le vecchie tecniche di stampa ecco la mia ultima . è una macro di un girasole

I seguenti utenti ringraziano GiuseppeT per questo messaggio: TrevizeGolanCz, arkypita

TrevizeGolanCz

2015-09-18 18:56

cavolo che bello :-( !!!

Sigh anch'io vorrei provare ma mi manca il ferro ammoniacale verde -_-...

Ho trovato un documento per la sua sintesi, ma devo trovare il tempo per provarci!

GiuseppeT

2015-09-18 19:06

TrevizeGolanCz ha scritto:

cavolo che bello :-( !!! Sigh anch'io vorrei provare ma mi manca il ferro ammoniacale verde -_-... Ho trovato un documento per la sua sintesi, ma devo trovare il tempo per provarci!

Grazie ! per il ferrammonio prova sulla "baia"  io l' ho preso lì. interessante la sintesi del ferroammonio citrato, darebbe ancora più soddisfazione se i chimici ce li sintetizziamo da soli, ti va di postarla? mi piacerebbe provarci spero che non servano reagenti troppo particolari...

TrevizeGolanCz

2015-09-18 19:39

Prima di postare vorrei provare a sintetizzarlo, però se vuoi ti mando per mp il file che ho trovato!

GiuseppeT

2015-09-18 22:20

TrevizeGolanCz ha scritto:

Prima di postare vorrei provare a sintetizzarlo, però se vuoi ti mando per mp il file che ho trovato!

certamente , grazie Treviz  ci provo pure io vediamo che viene fuori.... asd

GiuseppeT

2015-09-20 20:49

viraggio.jpg
viraggio.jpg

esperimenti di viraggio