Sullo spunto del nostro amico Chimico, che ha tentato l'acquisto in farmacia della formaldeide (con esito proprio da manuale...
) mi permetto di dare alcuni consigli di psicologia spicciola, appresi in lunghi anni di esperienza di "chemical hunter". I consigli non sono in ordine di importanza:
1- non chiedere al farmacista se "per caso" ha una sostanza: o ce l'ha o non ce l'ha. Far capire che quella sostanza ci serve e che saremo grati se lui ce la potesse procurare grazie alla sua grande disponibilità
.
2- mai aggredirlo con una richiesta secca e diretta, ma abbonirlo con modi estremamente amichevoli facendo capire per esempio che quella sostanza ci serve proprio per fini di studio e ricerca, anche se sfortunatamente è una sostanza "un po' particolare"
, della quale avremo fatto volentieri a meno.
3- assecondare sempre il farmacista sul fatto che la sostanza in oggetto è estremamente pericolosa :tossico: :esplosivo: (anche se è bicarbonato), ma che in via eccezionale, viste le comuni competenze, siamo in grado di gestirla adeguatamente.
4- lasciar intendere tra le righe del discorso che siamo molto competenti in materia, che siamo usi maneggiare sostanze chimiche per esempio a scuola, e che quella sostanza, pur essendo terrificante (anche se è bicarbonato...
) tutto sommato non è peggiore di altre che adoperiamo comunemente.
5- assumere sempre un atteggiamento amichevole e di complicità
col farmacista medesimo, MAI E POI MAI tentare di mettersi su un piano di superiorità culturale, anche se si è convinti (a torto o a ragione) di sapere un miliardo di cose chimiche più di lui e lo si ritiene palesemente un emerito cretino che scambia il bicarbonato per stricnina.
6- favorirlo nell'essere consapevole che LUI ha il coltello per il manico e che noi siamo solo dei miseri postulanti
(ma intelligenti!! questo è molto importante!) che si mettono nelle sue mani per un impellente bisogno; MAI E POI MAI assumere atteggiamenti da "lei non sa chi sono io!": questo porta istantaneamente a esito negativo nel confronto tra preda (venditore) e noi (cacciatore).
7- particolarmente se il negozio è una farmacia, andare "a caccia" in un momento in cui non c'è nessuno, in modo da non essere pressati dalla presenza di clienti che hanno fretta e da avere la possibilità tattica di stabilire un contatto più amichevole con la "preda" (ved. sopra).
Ci sarebbero altri consigli, ma termino qui la psicolezioncina (che non è detto funzioni al 100% !), altrimenti divento lungo e noioso.
Ciao Gab, buoni acchiappi!

1- non chiedere al farmacista se "per caso" ha una sostanza: o ce l'ha o non ce l'ha. Far capire che quella sostanza ci serve e che saremo grati se lui ce la potesse procurare grazie alla sua grande disponibilità

2- mai aggredirlo con una richiesta secca e diretta, ma abbonirlo con modi estremamente amichevoli facendo capire per esempio che quella sostanza ci serve proprio per fini di studio e ricerca, anche se sfortunatamente è una sostanza "un po' particolare"

3- assecondare sempre il farmacista sul fatto che la sostanza in oggetto è estremamente pericolosa :tossico: :esplosivo: (anche se è bicarbonato), ma che in via eccezionale, viste le comuni competenze, siamo in grado di gestirla adeguatamente.
4- lasciar intendere tra le righe del discorso che siamo molto competenti in materia, che siamo usi maneggiare sostanze chimiche per esempio a scuola, e che quella sostanza, pur essendo terrificante (anche se è bicarbonato...

5- assumere sempre un atteggiamento amichevole e di complicità

6- favorirlo nell'essere consapevole che LUI ha il coltello per il manico e che noi siamo solo dei miseri postulanti

7- particolarmente se il negozio è una farmacia, andare "a caccia" in un momento in cui non c'è nessuno, in modo da non essere pressati dalla presenza di clienti che hanno fretta e da avere la possibilità tattica di stabilire un contatto più amichevole con la "preda" (ved. sopra).
Ci sarebbero altri consigli, ma termino qui la psicolezioncina (che non è detto funzioni al 100% !), altrimenti divento lungo e noioso.
Ciao Gab, buoni acchiappi!