
Premetto la mia indecisione sul fatto che questa discussione vada postata in "elementi" o in "sintesi"... ma ho ritenuto migliore la seconda scelta. Ho eseguito un classico metodo di preparazione del tungsteno che dovrebbe dare (e penso dia) un prodotto molto puro.
Reagenti:
-Anidride tungstica (tungsteno triossido, WO3)
-Magnesio polvere
-HCl conc. (anche quello per pulizie... basta che sia concentrato, non giallo; meglio se non è fumante)
Procedura:
Ho innanzitutto pesato 7g di WO3:
Questi sono stati miscelati con 6g o poco più di Mg in polvere, la mistura è stata posta in un crogiolo di acciaio appoggiato su treppiede e il tutto è stato scaldato all'aperto con fiamma al butano (non scaldare direttamente la miscela, scaldare solo il fondo del crogiolo).
E' necessario portare degli occhialini, non avere maniche troppo lunghe che possano prender fuoco, lavorare in uno spazio aperto e lontano da oggetti infiammabili e stare lontani il più possibile dal crogiolo e dalla fiamma. Dopo qualche minuto la miscela prende istantaneamente fuoco con un bagliore accecante bianco iniziale che si stabilizza in una sorta di luminescenza bianco intensa; questa dura quasi un minuto, poi la miscela si raffredda lentamente e si osserverà una crosta bianca superficiale che nasconde un nucleo rosso fuoco. Quando il tutto è raffreddato si esporta il contenuto dal crogiolo. Lo si versa delicatamente in 200ml di acido cloridrico concentrato, in piccole porzioni e in un recipiente molto grande agitando di continuo; il tutto va fatto all'aperto e lontano da scintille (si libera un'abbondante quantità di H2!!!).
Quando l'effervescenza è quasi del tutto terminata si cessa di mescolare e si lascia decantare. Viene colata la maggior parte del liquido (di colore grigiastro) e al ppt. vengono aggiunti altri 150ml di HCl.
La miscela è scaldata ad ebollizione per alcuni minuti, mescolando di continuo con una bacchetta in vetro.
Dunque si lascia raffreddare e depositare, si asporta di nuovo il liquido, si sciacqua con un altra porzione di HCl e poi con una di acqua distillata e si filtra su buchner. Sempre su buchner il prodotto è sciacquato con parecchia acqua distillata.
Si ottiene così una polvere nero scura, molto sottile e abbastanza pesante di W. Questa viene fatta asciugare all'aria o al sole (non scaldare!! La polvere prende fuoco con estrema facilità, ritrasformandosi in WO3!!!).
La resa è stata di 3,1g (84% della teorica) :
Osservazioni:
La sintesi è un classico ed è basata sullo stesso principio dell'alluminotermia; ecco l'equazione di reazione:
WO3 + 3Mg = 3MgO + W
La quantità stechiometrica di Mg, tuttavia, sarebbe nettamente inferiore a quella utilizzata (basterebbero, sempre in teoria, solo 1g o poco più di Mg!!!). D'altronde si formerebbero ossidi inferiori a causa dell'ossigeno atmosferico e della difficoltà di ridurre del tutto WO3; dunque si preferisce eccedere con Mg per assicurare una totale riduzione ed asportarne l'eccesso per salificazione con HCl (il quale scioglie, ricordo, anche MgO).
Infine vi faccio notare che sintesi simili eseguite con altri ossidi portano spesso ad una massa fusa, la quale è più difficile da purificare. Il tungsteno, però, ha un p.f. maggiore della temperatura di ebollizione dell'oro (per fare un paragone) dunque è inutile sperare di ottenerlo in massa, lo si ottiene solo come polvere. Chi avesse a disposizione alcuni tipi di fiamme poi... potrebbe provare a fonderlo... ma non è il mio caso
Reagenti:
-Anidride tungstica (tungsteno triossido, WO3)
-Magnesio polvere
-HCl conc. (anche quello per pulizie... basta che sia concentrato, non giallo; meglio se non è fumante)
Procedura:
Ho innanzitutto pesato 7g di WO3:
Questi sono stati miscelati con 6g o poco più di Mg in polvere, la mistura è stata posta in un crogiolo di acciaio appoggiato su treppiede e il tutto è stato scaldato all'aperto con fiamma al butano (non scaldare direttamente la miscela, scaldare solo il fondo del crogiolo).
E' necessario portare degli occhialini, non avere maniche troppo lunghe che possano prender fuoco, lavorare in uno spazio aperto e lontano da oggetti infiammabili e stare lontani il più possibile dal crogiolo e dalla fiamma. Dopo qualche minuto la miscela prende istantaneamente fuoco con un bagliore accecante bianco iniziale che si stabilizza in una sorta di luminescenza bianco intensa; questa dura quasi un minuto, poi la miscela si raffredda lentamente e si osserverà una crosta bianca superficiale che nasconde un nucleo rosso fuoco. Quando il tutto è raffreddato si esporta il contenuto dal crogiolo. Lo si versa delicatamente in 200ml di acido cloridrico concentrato, in piccole porzioni e in un recipiente molto grande agitando di continuo; il tutto va fatto all'aperto e lontano da scintille (si libera un'abbondante quantità di H2!!!).
Quando l'effervescenza è quasi del tutto terminata si cessa di mescolare e si lascia decantare. Viene colata la maggior parte del liquido (di colore grigiastro) e al ppt. vengono aggiunti altri 150ml di HCl.
La miscela è scaldata ad ebollizione per alcuni minuti, mescolando di continuo con una bacchetta in vetro.
Dunque si lascia raffreddare e depositare, si asporta di nuovo il liquido, si sciacqua con un altra porzione di HCl e poi con una di acqua distillata e si filtra su buchner. Sempre su buchner il prodotto è sciacquato con parecchia acqua distillata.
Si ottiene così una polvere nero scura, molto sottile e abbastanza pesante di W. Questa viene fatta asciugare all'aria o al sole (non scaldare!! La polvere prende fuoco con estrema facilità, ritrasformandosi in WO3!!!).
La resa è stata di 3,1g (84% della teorica) :
Osservazioni:
La sintesi è un classico ed è basata sullo stesso principio dell'alluminotermia; ecco l'equazione di reazione:
WO3 + 3Mg = 3MgO + W
La quantità stechiometrica di Mg, tuttavia, sarebbe nettamente inferiore a quella utilizzata (basterebbero, sempre in teoria, solo 1g o poco più di Mg!!!). D'altronde si formerebbero ossidi inferiori a causa dell'ossigeno atmosferico e della difficoltà di ridurre del tutto WO3; dunque si preferisce eccedere con Mg per assicurare una totale riduzione ed asportarne l'eccesso per salificazione con HCl (il quale scioglie, ricordo, anche MgO).
Infine vi faccio notare che sintesi simili eseguite con altri ossidi portano spesso ad una massa fusa, la quale è più difficile da purificare. Il tungsteno, però, ha un p.f. maggiore della temperatura di ebollizione dell'oro (per fare un paragone) dunque è inutile sperare di ottenerlo in massa, lo si ottiene solo come polvere. Chi avesse a disposizione alcuni tipi di fiamme poi... potrebbe provare a fonderlo... ma non è il mio caso
