2015-12-26, 09:36
Tutti conoscono le proprietà riducenti dell'idrogeno ma sanno anche che a temperatura ordinaria è in generale poco attivo.
Per fare procedere la reazione occorre innalzare la temperatura, attivare la molecola con radiazioni elettromagnetiche UV o impiegare specifici catalizzatori.
In particolari circostanze è tuttavia possibile ottenere questa riduzione già a temperatura ambiente ed è proprio quello che andremo a vedere.
L’argento acetato è solubilissimo in piridina grazie alla formazione di complessi. Questa soluzione ha la proprietà di attivare l’idrogeno e questa caratteristica viene sfruttata in chimica organica per catalizzare l’idrogenazione in fase omogenea di opportuni substrati.
Si ritiene che il primo passaggio sia la scissione del legame H-H
Ag+ + H2
Ag-H + H+
Questa reazione è favorita se lo ione Ag è circondato da leganti basici o solventi di elevata polarità che possono stabilizzare lo ione H+
L’idruro che si viene a formare è piuttosto instabile e tenderà a dissociarsi in metallo rigenerando l’idrogeno.
Vediamo ora un semplice esperimento per dimostrare quanto detto:
Si scioglie 0,05 g di argento acetato in 2,5 ml di piridina e vi si fa gorgogliare idrogeno mediante un piccolo capillare. Dopo alcuni minuti inizia a formarsi un colore giallo che diventa sempre più bruno, fino a nero.
Con il riposo, dalla soluzione nera lentamente si separa un precipitato di argento metallico sotto forma di polvere fine scurissima.
L’argento lo si può filtrare eliminando dapprima la piridina mediante lavaggi con etanolo assoluto e seccando a bassa temperatura il residuo. Si presenta come una polvere fine grigio-nera
saluti
Mario
Per fare procedere la reazione occorre innalzare la temperatura, attivare la molecola con radiazioni elettromagnetiche UV o impiegare specifici catalizzatori.
In particolari circostanze è tuttavia possibile ottenere questa riduzione già a temperatura ambiente ed è proprio quello che andremo a vedere.
L’argento acetato è solubilissimo in piridina grazie alla formazione di complessi. Questa soluzione ha la proprietà di attivare l’idrogeno e questa caratteristica viene sfruttata in chimica organica per catalizzare l’idrogenazione in fase omogenea di opportuni substrati.
Si ritiene che il primo passaggio sia la scissione del legame H-H
Ag+ + H2

Questa reazione è favorita se lo ione Ag è circondato da leganti basici o solventi di elevata polarità che possono stabilizzare lo ione H+
L’idruro che si viene a formare è piuttosto instabile e tenderà a dissociarsi in metallo rigenerando l’idrogeno.
Vediamo ora un semplice esperimento per dimostrare quanto detto:
Si scioglie 0,05 g di argento acetato in 2,5 ml di piridina e vi si fa gorgogliare idrogeno mediante un piccolo capillare. Dopo alcuni minuti inizia a formarsi un colore giallo che diventa sempre più bruno, fino a nero.
Con il riposo, dalla soluzione nera lentamente si separa un precipitato di argento metallico sotto forma di polvere fine scurissima.
L’argento lo si può filtrare eliminando dapprima la piridina mediante lavaggi con etanolo assoluto e seccando a bassa temperatura il residuo. Si presenta come una polvere fine grigio-nera
saluti
Mario