È cosa certa che si debba passare per la Ks del composto poco solubile perché, dopo reazione tra l'Ag+ e il Cl- si deve stabilire quale reagente rimane in eccesso dopo la formazione del composto poco solubile AgCl.
Un errore che hai commesso è stato quello di dire che il reagente limitante è l'MgCl2: no, il contrario, è l'AgNO3:
2AgNO3
(aq) + MgCl2
(aq) 
2AgCl
(s) + Mg(NO3)2
(aq)Le molarità iniziali dei due reagenti sono
(il calcolo è scritto nella risoluzione completa che allego in seguito):
[AgNO3] = 0,044 mol/L
[MgCl2] = 0,028 mol/L
I due reagenti stanno nel rapporto di 2 a 1, perciò:
2 : 1 = 0,044 : x
x = 0,022 mol di MgCl2 che reagiscono con 0,044 mol di AgNO3
Perciò rimarranno 0,006 mol di MgCl2 non reagite
Se tu avessi scritto la reazione in forma ionica, trovare il reagente limitante sarebbe stato molto più intuitivo:
Ag+ + Cl-

AgCl
(s)[Ag+] = [AgNO3] = 0,044 mol/L
[Cl-] = 2 x [MgCl2] = 0,056 mol/L
È logico che il potenziale dell'elettrodo di Ag immerso in una soluzione dei suoi ioni Ag+ in presenza di AgCl solido risulti minore rispetto al potenziale dell'elettrodo immerso solo in una soluzione di Ag+ perché la solubilità del sale poco solubile diminuisce in presenza di uno ione in comune, quindi in soluzione all'equilibrio sarà presente una concentrazione minore di Ag+.
La diminuzione della solubilità di un composto poco solubile in presenza di uno ione in comune è una "regola" che vale sempre.