calcolo LOD (limite di rilevabilità)

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xshadow

2021-09-01 16:28

Riguardo al calcolo del LOD ho una definizione in cui il calcolo del lOD viene fatto a partire da misure di 10 bianchi che non contengono l'analita oggetto di indagine.

Da cui si ricava il segnale medio e la deviaz std media.

Da qui poi ho subito la formula del lod: X + 3dev std.

Ora non capisco praticamente come potrei calcolare questo lod.

X dovrebbe essere la media dei bianchi...ma suppongo sia riferita non al segnale medio ma alla concentrazione media associata al segnale medio.

E a questo punto la mia domanda è: come faccio a trovare il valore di concentrazione medio dei bianchi associato al segnale medio trovato dal detector ?

Costruisco una retta di calibrazion, con i calibratori coicidenti all'analita che voglio determinare?

Ma che matrice scelgo?

Quella identica ai bianchi (in genere complessa=

O un sistema dove ho solo l'analita e un semplice solvente?

grazie

Geber

2021-09-01 20:59

Un approccio tradizionale e tipico per stimare il LoD consiste nel misurare dei replicati, di solito n=20, di un calibratore zero o un campione del bianco, determinando il valore medio e la deviazione standard, e calcolando il LoD come la media + 2σ. Variazione di questo approccio uasndo la media più 3, 4, o anche 10σ per fornire un LoD più conservativo. L'assunzione è che se fosse presente dell'analita, esso produrrebbe un segnale maggiore del rumore analitico in assenza dell'analita. Questo è un metodo semplice e veloce. La debolezza è che non ci sono prove oggettive che una concentrazione bassa di analita produrrà davvero un segnale distinguibile da un bianco (concentrazione zero). Come hanno notato Needleman e Romberg, “It defines only the ability to measure nothing”.

Un approccio alternativo utilizza l'analisi di campioni contenenti piccole ma note concentrazioni della sostanza di interesse (sia essa un farmaco, un ormone o altri analiti). Il vantaggio di questo approccio empirico è che i dati oggettivi sono usati per comprarare le risposte analitiche del bianco e dei campioni a bassa concentrazione per determinare in maniera conclusiva quale concentrazione dell'analita sia necessaria per distinguere la sua presenza dalla sua assenza. Diverse caratteristiche analitiche (ad esempio un rapporto segnale/rumore minimo per un metodo cromatografico o un requisito minimo per una procedura spettrofotometrica) possono essere applicate per assicurarsi che il LoD sia significativo e chiaramente distinguibile da un campione negativo o bianco.