di che sale si tratta?
Buona sera a tutti, l'esercizio è questo: 

2,61 g di un cloruro incognito vengono sciolti in un Kg di acqua. La soluzione risultante ha un punto di congelamento di –0,13 °C. Di quale sale si tratta? (la costante crioscopica di H2O vale 1,86 °C/m)
 
io mi sono ricavato la molalità (m) del cloruro incognito dividendo il DeltaT per la Kpc, di qui le moli di cloruro incognito contenute in un kg di acqua e  di qui, con una proporzione, mi ricavo il peso del composto dal quale sottrarre il peso molecolare del cloro, ma non va.. La risposta è cloruro di potassio [KCl] ...di seguito il mio procedimento:

DeltaT= 0,13 °C
Kpc= 1,86 °C/m
g[XCl]= 2,61 g
H2O= 1 kg

- DeltaT= m * Kpc  da cui m= DeltaT / Kpc = 0,069

- m = n(moli soluto) / kg(solvente)  da cui n= m * kg = 0,069 moli di XCl

- imbastisco la proporzione  --> 0,069 moli[XCl] : 2,61 g[XCl] = 1 mole[XCl] : x g[XCl]  --> x = 37,82 g[XCl]  

- g[X] =  37,82 g[XCl] - 35,45 g[Cl] = 2,37 g

..ahimè il potassio non ha questo peso molecolare. Grazie in anticipo
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(2016-09-16, 16:14)chemistry.92 Ha scritto: - DeltaT= m * Kpc  da cui m= DeltaT / Kpc = 0,069

- m = n(moli soluto) / kg(solvente)  da cui n= m * kg = 0,069 moli di XCl

- imbastisco la proporzione  --> 0,069 moli[XCl] : 2,61 g[XCl] = 1 mole[XCl] : x g[XCl]  --> x = 37,82 g[XCl]  

- g[X] =  37,82 g[XCl] - 35,45 g[Cl] = 2,37 g

..ahimè il potassio non ha questo peso molecolare. Grazie in anticipo

Ciao! Nell'equazione dell'abbassamento crioscopico dovresti tenere conto di come si dissocia il sale in acqua...
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(2016-09-16, 16:27)Axeldt95 Ha scritto: Ciao! Nell'equazione dell'abbassamento crioscopico dovresti tenere conto di come si dissocia il sale in acqua...

ovvero? scusa l'ignoranza..
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ΔTcr = i · m · Kcr

i = 1 + α(ni - 1)
dove:
i = coefficiente di Van't Hoff
α = grado di dissociazione dell'elettrolita
ni = numero di ioni, positivi e negativi, che si liberano da ogni particella di elettrolita
Ciao
Luisa

Dal laboratorio se ne usciva ogni sera, e più acutamente a fine corso, con la sensazione di avere “imparato a fare una cosa”;
il che, la vita lo insegna, è diverso dall’avere “imparato una cosa”.
(Primo Levi)


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