p-Iodoanilina

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marco the chemistry

2013-11-29 13:13

Come avevo accennato nella discussione sullo iodobenzene iodurare gli anelli aromatici non è sempre semplice poichè si instaura un equilibrio fra I2 e HI e perchè l'atomo di iodio è troppo poco elettronegativo per poter dare una sostituzione elettrofila su anelli non molto reattivi. Avevo anche detto che sostituenti elettron donatori come l'amino gruppo attivano fortemente l'anello rendendo possibile una iodurazione con iodio elementare in condizioni blandissime. Eccone la dimostrazione sperimentale...asd

Materiali:

- anilina

- iodio

- sodio bicarbonato

- esano

- vetreria varia

Procedimento:

In un becker si pongono 12,5g di NaHCO3, 80ml di acqua e 9ml di anilina. Si raffredda la soluzione a circa 12-15° e intanto si pesano anche 21,3g di iodio in polvere. Si aggiunge ora lentamente l'alogeno alla soluzione di bicarbonato e anilina (che galleggerà indisciolta) agitando molto vigorosamente in modo da emulsionare bene le due fasi. Stare attenti a non andare oltre i 15°, la reazione comunque è pochissimo esotermica. Ben presto si noterà che si ha una debole, ma percepibile, evoluzione di CO2 dovuta alla neutralizzazione dell'HI generato e l'anilina prenderà un colore nero. Aggiungere lentamente tutto l'alogeno, sempre mescolando vigorosamente, e dopo l'ultima aggiunta mescolare per ulteriori 20 minuti. durante l'agitazione finale l'olietto nero viscoso solidificherà in un solido, sempre bello nero...asd Questo viene filtrato su bukner e asciugato all'aria.

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Si procede ora alla purificazione, che per fortuna è molto semplice:

si pone il prodotto asciutto in una beuta da 150ml e si aggiungono circa 80ml di esano, si scalda all'ebollizione agitando vigorosamente, gran parte del solido si dissolverà. Raggiunta l'ebollizione decantare cautamente il liquido marroncino chiaro in una beuta pulita e far raffreddare: per raffreddamento si depositeranno dei cristalli aghiformi marroncino chiarissimo. si ripete ancora due volte l'operazione per estrarre tutto l'estraibile dalla schifezza nera, alla fine della terza estrazione sarà rimasto solo un piccolo residuo nero (da eliminare). I cristalli ottenuti nelle tre estrazioni vengono riuniti e a questi vengono anche aggiunti quelli precipitati dall'evaporazione del solvente di estrazione. Per ottenere un prodotto conservabile e degno di nota (bianco) si procede ad un'ulteriore cristallizzazione da esano bollente. Per raffreddamento si depongono dei bellissimi cristalli aghiformi bianchi molto voluminosi.

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DSCF0593.JPG
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Resa: 10,4g (66%)

La sintesi è stata presa dal Vogel (pag 647), l'autore ha ottenuto una resa del 69% utilizzando quantitativi 4 volte superiori, quindi posso ritenermi più che soddisfatto! si si

I seguenti utenti ringraziano marco the chemistry per questo messaggio: arkypita, quimico, -push-, Max Fritz, fosgene, Dott.MorenoZolghetti, TrevizeGolanCz

fosgene

2013-11-29 18:36

Marco, una curiosità, quelle palline nere che si vedono galleggiare nella soluzione in foto, sarebbero l' olio nero solidificato?

marco the chemistry

2013-11-29 18:54

Eh sì, proprio quello! Prima della filtrazione le ho spappolate e ho ottenuto una polverina grigio-nera idrofobica.