2018-03-02, 11:09 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2018-03-02, 15:52 da Mr.Hyde. Motivo modifica: corretto " solido ")
Buon giorno a tutti 
Come già accennato nella presentazione , sono perito chimico industriale e lavoro da 21 anni su impianti chimici complessi ,denominati per legge "ad alto rischio di impatto".
Per svolgere questo lavoro ,ogni singolo , deve essere in possesso di una patente statale che lo abilita all'utilizzo di varie sostanze chimiche del tipo (ossido di etilene , solfuro di carbonio ,ammoniaca anidra , etc...), questa abilitazione prende il nome di patente gas TOSSICI.
Oltre ad essere tossiche , queste sostanze sono infiammabili/esplosive, di conseguenza abbiamo bisogno anche di un attestato dei vigili del fuoco.
Continui corsi di aggiornamento/esercitazioni , ci rendono idonei all'intervento sicuro e consapevole in caso di fughe di gas , incendio/esplosione , sversamento.( in prima linea)
bando alle ciance .
Nella vita quotidiana ,tutti noi , maneggiamo comunemente sostanze INFIAMMABILI
( benzina , gasolio , metano , gpl , profumi , lacche , vernici , solventi ...etc..), di conseguenza alle volte ci sentiamo sicuri nel maneggiarle e diamo troppa confidenza a queste sostanze ,siamo così tranquilli che nemmeno ci preoccupiamo del potenziale RISCHIO, derivante da eventuali nostre azioni NON CORRETTE.(vedasi benzinaio e/o cliente che fuma al distributore di benzina , vedasi "ravvivamenti" del caminetto e del barbecue con spruzzi di alcol e/o accensione degli stessi con legna bagnata da alcol o benzina , etc etc..)
Inutile dire che ogni tanto qualcuno la paga salata e fa la fine del pollo arrosto , è facile sentir dire " ma valà ...a me non è mai successo!! " Questi atteggiamenti da irresponsabili , sono tutti da condannare e derivano dalla mancata conoscenza del RISCHIO potenziale delle sostanze infiammabili. Una semplice analisi del rischio avrebbe sicuramente evitato il peggio.
CARATTERISTICHE DELLE SOSTANZE INFIAMMABILI
Come ben sappiamo ,le reazioni di combustione sono reazioni di ossidoriduzione caratterizzate da ΔG negativo , ossia sono spontanee ( in un forum di chimica , non ritengo di dovermi prolungare oltre sul significato di energia libera).Sembrerà banale ma perché avvenga una reazione di combustione ci devono essere 1- il combustibile , 2-il comburente e 3-un innesco (fonte di calore e/o scintilla ). Chiamato triangolo del fuoco, sono le condizioni necessarie per cui avvenga una reazione di combustione.
Per quel che concerne il combustibile , bisogna considerare 4 parametri , diversi per ogni sostanza.
1- temperatura minima di infiammabilità (chiamata anche temperatura di infiammailità , punto di fiamma etc.) è la temperatura minima alla quale la sostanza origina vapori/gas in quantità tale che in presenza di comburente ed un innesco si ha il fenomeno della combustione. questo parametro definisce la classe di appartenenza della sostanza ( classe 1; 2; 3; 4 ci tornerò nei prossimi messaggi )
esempi: ossido di etilene = -30 °C ; metanolo = 11 °C ; gasolio = 65 °C
2- temperatura di autoaccensione (chiamata anche temperatura di autoignizione , etc ) è la temperatura minima alla quale una sostanza ,in presenza di comburente ,inizia spontaneamente il fenomeno della combustione . In questo caso , non c'è bisogno di scintille in quanto la sostanza è già innescata per via della temperatura , cioè la sostanza si incendia semplicemente a contatto dell'aria.
esempi: ossido di etilene = 440 °C ; metanolo = 455 °C ; solfuro di carbonio = 90 °C .
3- limite di esplosività ( chiamato anche limite di esplosione , limite di infiammabilità etc. ) , questo parametro è fondamentale per valutare il tipo di rischio ( non che gli altri non lo siano ) in quella determinata situazione.
Indica il range di concentrazione in % v/v minima e massima dei vapori/gas nell'aria ,a cui la miscela può dare origine ( se innescata ) , ad una deflagrazione o ad una detonazione !!con l'acronimo LEL o LFL si indica la concentrazione minima , con UEL o UFL si indica la concentrazione massima . esempi : ossido di etilene = 3 - 100 % ; solfuro di carbonio = 1,3 - 50 % ; ammoniaca = 15 - 26 %.
In ultimo è importante sapere il punto di ebollizione della sostanza a pressione normale , in modo di stabilire in quelle determinate condizioni se la sostanza è in fase vapore/gas oppure liquida . questa è solo una piccola introduzione all'argomento SICUREZZA nel maneggiare sostanze infiammabili in LABORATORIO , quindi per ora non vi stresso +, ma il discorso lo continuerò nel prossimo messaggio.
buona valutazione del rischio a tutti
cordialmente
Francy

Come già accennato nella presentazione , sono perito chimico industriale e lavoro da 21 anni su impianti chimici complessi ,denominati per legge "ad alto rischio di impatto".
Per svolgere questo lavoro ,ogni singolo , deve essere in possesso di una patente statale che lo abilita all'utilizzo di varie sostanze chimiche del tipo (ossido di etilene , solfuro di carbonio ,ammoniaca anidra , etc...), questa abilitazione prende il nome di patente gas TOSSICI.
Oltre ad essere tossiche , queste sostanze sono infiammabili/esplosive, di conseguenza abbiamo bisogno anche di un attestato dei vigili del fuoco.
Continui corsi di aggiornamento/esercitazioni , ci rendono idonei all'intervento sicuro e consapevole in caso di fughe di gas , incendio/esplosione , sversamento.( in prima linea)
bando alle ciance .
Nella vita quotidiana ,tutti noi , maneggiamo comunemente sostanze INFIAMMABILI
![[Infiammabile] [Infiammabile]](https://www.myttex.net/forum/images_custom/ghs/infiammabile.png)
Inutile dire che ogni tanto qualcuno la paga salata e fa la fine del pollo arrosto , è facile sentir dire " ma valà ...a me non è mai successo!! " Questi atteggiamenti da irresponsabili , sono tutti da condannare e derivano dalla mancata conoscenza del RISCHIO potenziale delle sostanze infiammabili. Una semplice analisi del rischio avrebbe sicuramente evitato il peggio.
CARATTERISTICHE DELLE SOSTANZE INFIAMMABILI
Come ben sappiamo ,le reazioni di combustione sono reazioni di ossidoriduzione caratterizzate da ΔG negativo , ossia sono spontanee ( in un forum di chimica , non ritengo di dovermi prolungare oltre sul significato di energia libera).Sembrerà banale ma perché avvenga una reazione di combustione ci devono essere 1- il combustibile , 2-il comburente e 3-un innesco (fonte di calore e/o scintilla ). Chiamato triangolo del fuoco, sono le condizioni necessarie per cui avvenga una reazione di combustione.
Per quel che concerne il combustibile , bisogna considerare 4 parametri , diversi per ogni sostanza.
1- temperatura minima di infiammabilità (chiamata anche temperatura di infiammailità , punto di fiamma etc.) è la temperatura minima alla quale la sostanza origina vapori/gas in quantità tale che in presenza di comburente ed un innesco si ha il fenomeno della combustione. questo parametro definisce la classe di appartenenza della sostanza ( classe 1; 2; 3; 4 ci tornerò nei prossimi messaggi )
esempi: ossido di etilene = -30 °C ; metanolo = 11 °C ; gasolio = 65 °C
2- temperatura di autoaccensione (chiamata anche temperatura di autoignizione , etc ) è la temperatura minima alla quale una sostanza ,in presenza di comburente ,inizia spontaneamente il fenomeno della combustione . In questo caso , non c'è bisogno di scintille in quanto la sostanza è già innescata per via della temperatura , cioè la sostanza si incendia semplicemente a contatto dell'aria.
esempi: ossido di etilene = 440 °C ; metanolo = 455 °C ; solfuro di carbonio = 90 °C .
3- limite di esplosività ( chiamato anche limite di esplosione , limite di infiammabilità etc. ) , questo parametro è fondamentale per valutare il tipo di rischio ( non che gli altri non lo siano ) in quella determinata situazione.
Indica il range di concentrazione in % v/v minima e massima dei vapori/gas nell'aria ,a cui la miscela può dare origine ( se innescata ) , ad una deflagrazione o ad una detonazione !!con l'acronimo LEL o LFL si indica la concentrazione minima , con UEL o UFL si indica la concentrazione massima . esempi : ossido di etilene = 3 - 100 % ; solfuro di carbonio = 1,3 - 50 % ; ammoniaca = 15 - 26 %.
In ultimo è importante sapere il punto di ebollizione della sostanza a pressione normale , in modo di stabilire in quelle determinate condizioni se la sostanza è in fase vapore/gas oppure liquida . questa è solo una piccola introduzione all'argomento SICUREZZA nel maneggiare sostanze infiammabili in LABORATORIO , quindi per ora non vi stresso +, ma il discorso lo continuerò nel prossimo messaggio.
buona valutazione del rischio a tutti

cordialmente
Francy
la musica, con i suoi suoni ,riesce ad aprire quella parte del nostro cervello dove sono rinchiusi i nostri ricordi.
"Francy De Pa"
"Francy De Pa"