2011-11-05, 00:10 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2011-11-05, 01:12 da Dott.MorenoZolghetti.)
Abbiamo parlato altrove di cannello ferruminatorio e di mattonella in carbone di tiglio. Vediamo qui di seguito cosa si può fare con questo antico saggio da alchimisti.
Prima di tutto, se non avete tigli, potete usare carbone di storta.
Spesso la sostanza da analizzare è mescolata anaparti con sodio carbonato per facilitare la formazione di ossidi. Il gioco sta nello scaldare la sostanza in esame posta sul carbone, con un dardo ottenuto soffiando aria sulla fiamma di un bunsen, tramite il cannello. Quello che si ottiene è un'aureola bianca o colorata, utile a identificare la sostanza in esame.
Due precisazioni: la sostanza deve essere pura, miscele complesse danno problemi di interpretazione dell'aureola. La sostanza in esame non deve avere componenti volatili (sali di Hg, sali di ammonio) pochè queste interferirebbero con le aureole, coprendo tutto con un fondo bianco.
Dunque:
Aureola bianca
- arsenico: aureola facilmente volatile, fumi di odore aliaceo;
- antimonio: aureola meno volatile, forti fumi. Lasciando cadere una goccia di soluzione molto diluita di nitrato di cobalto e poi arroventando, di osserva colore verde sporco.
Aureola gialla
- piombo: aureola giallo citrina a caldo, gialla a freddo. A volte può comparire un glubuletto di metallo per riduzione dovuta al carbonio. Il glubulo riga la carta.
- zinco: aureola giallo-verde (verde di Rinnmann).
- bismuto: aureola giallo-arancio a caldo, giallo citrina a freddo. Spesso si ottiene un globulo metallico fragile.
- stagno: aureola poco volatile, giallo debole a caldo, bianca a freddo. Arroventata con nitrato di cobalto dà colorazione blu-verde. A volte si forma globulo metallico duttile.
Aureola bruno-rossa
- cadmio: aureola tipica a penna di pavone.
Anche argento, oro, rame e ferro possono dare aureole che sono però difficili da ottenere, vista la bassa volatilità degli ossidi.
Quando la massa residua sul carbone è bianca, si inumidisce con nitrato di cobalto e si arroventa nuovamente. In presenza di magnesio si ottiene colorazione rosa carne. In presenza di alluminio si genera una colorazione blu (blu di Thenard) comune però a silice e ai fosfati.
Prima di tutto, se non avete tigli, potete usare carbone di storta.
Spesso la sostanza da analizzare è mescolata anaparti con sodio carbonato per facilitare la formazione di ossidi. Il gioco sta nello scaldare la sostanza in esame posta sul carbone, con un dardo ottenuto soffiando aria sulla fiamma di un bunsen, tramite il cannello. Quello che si ottiene è un'aureola bianca o colorata, utile a identificare la sostanza in esame.
Due precisazioni: la sostanza deve essere pura, miscele complesse danno problemi di interpretazione dell'aureola. La sostanza in esame non deve avere componenti volatili (sali di Hg, sali di ammonio) pochè queste interferirebbero con le aureole, coprendo tutto con un fondo bianco.
Dunque:
Aureola bianca
- arsenico: aureola facilmente volatile, fumi di odore aliaceo;
- antimonio: aureola meno volatile, forti fumi. Lasciando cadere una goccia di soluzione molto diluita di nitrato di cobalto e poi arroventando, di osserva colore verde sporco.
Aureola gialla
- piombo: aureola giallo citrina a caldo, gialla a freddo. A volte può comparire un glubuletto di metallo per riduzione dovuta al carbonio. Il glubulo riga la carta.
- zinco: aureola giallo-verde (verde di Rinnmann).
- bismuto: aureola giallo-arancio a caldo, giallo citrina a freddo. Spesso si ottiene un globulo metallico fragile.
- stagno: aureola poco volatile, giallo debole a caldo, bianca a freddo. Arroventata con nitrato di cobalto dà colorazione blu-verde. A volte si forma globulo metallico duttile.
Aureola bruno-rossa
- cadmio: aureola tipica a penna di pavone.
Anche argento, oro, rame e ferro possono dare aureole che sono però difficili da ottenere, vista la bassa volatilità degli ossidi.
Quando la massa residua sul carbone è bianca, si inumidisce con nitrato di cobalto e si arroventa nuovamente. In presenza di magnesio si ottiene colorazione rosa carne. In presenza di alluminio si genera una colorazione blu (blu di Thenard) comune però a silice e ai fosfati.
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***