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Dott.MorenoZolghetti
2012-07-05 16:55
Mi pareva di averlo già messo da qualche parte, ma non l'ho trovato.
Lo rimetto.
Serve a stabilire, in base al colore sviluppato/posseduto (da corpi trasparenti o da soluzioni), la luce complementare assorbita.
Es.
Soluzione di solfato di rame (II) ---> colore azzurro ossia 470 nm (circa).
La lunghezza d'onda assorbita in quantità massimale dalla soluzione è quella che si trova diametralmente all'opposto del disco relativo a 470 nm e cioè 620 nm.
E' possibile anche fare l'inverso e sapendo la massima lunghezza d'onda alla quale si legge una reazione colorata, si stabilisce il colore sviluppato.
Es.
Si legge il prodotto di una reazione colorimetrica a 570 nm.
Vuol dire che il prodotto avrà un colore violetto (circa 400 nm).
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Mario
2012-07-05 19:57
Es.
Soluzione di solfato di rame (II) ---> colore azzurro ossia 470 nm (circa).
La lunghezza d'onda assorbita in quantità massimale dalla soluzione è quella che si trova diametralmente all'opposto del disco relativo a 470 nm e cioè 620 nm.
Ho recentemente misurato lo spettro di assorbanza di una soluzione di solfato di rame e il massimo assorbimento era a circa 800 nm.
Come me lo spiega?
saluti
Mario
Dott.MorenoZolghetti
2012-07-05 20:32
Ve lo spiego molto facilmente: il prof. Ostwald usava soltanto gli occhi per disegnare il suo circolo cromatico e la sua retina (come quella di tutta la specie umana...) non è sensibile alle lunghezze d'onda eccedenti i 700 nm. Lo spettro di assorbimento del Cu++ aquocomplesso è continuo in tutta la zona IR.
Ve lo spiego molto facilmente: il prof. Ostwald usava soltanto gli occhi per disegnare il suo circolo cromatico e la sua retina (come quella di tutta la specie umana...) non è sensibile alle lunghezze d'onda eccedenti i 700 nm. Lo spettro di assorbimento del Cu++ aquocomplesso è continuo in tutta la zona IR.
Spero di essere stato chiaro.
Quindi l'utilità di questo circolo cromatico ai fini pratici è scarsa.
Rimane solo l'interesse storico...
saluti
Mario
Dott.MorenoZolghetti
2012-07-05 21:15
No, è utile se si opera all'interno dello spettro visibile, esattamente dove opera la colorimetria.
No, è utile se si opera all'interno dello spettro visibile, esattamente dove opera la colorimetria.
Facciamo allora una prova pratica e prendiamo come esempio una sostanza che tutti conoscono, il permanganato di potassio.
Lo sciogliamo in acqua e ne misuriamo lo spettro nel visibile. Ne risulta che il massimo di assorbimento è a 530 nm e che vi è un secondo picco, meno pronunciato a 550 nm.
Dal circolo cromatico che ha allegato ne risulta che il colore diametralmente opposto a 530 e a 550 è assai distante dalla realtà.
Come la mettiamo dunque?
Nota: l'ultima visita oculistica (superata) l'ho fatta ad ottobre 2011 e includeva tra l'altro il riconoscimento cromatico per cui escludo da parte mia daltonismi & affini.
saluti
Mario
Roberto
2012-07-05 22:03
Non me ne vogliono gli illustri luminari Ostwald e Zolghetti
Ma la riproduzione della scalatura dei colori della tavola mi sembra
un pò piatta (es. alcuni colori se tra i 500 e 440 nm sono identici)
Magari è un problema di riproduzione grafica (scannerizzazione)
Per chiarire il concetto posto due immagini una con la tavola originale
e l'altro con una variazione più realistica ottenuta modificando la prima
con PS e dando ad ogni variazione di frequenza un corrispondente valore RGB.
Lo sciogliamo in acqua e ne misuriamo lo spettro nel visibile. Ne risulta che il massimo di assorbimento è a 530 nm e che vi è un secondo picco, meno pronunciato a 550 nm.
Dal circolo cromatico che ha allegato ne risulta che il colore diametralmente opposto a 530 e a 550 è assai distante dalla realtà.
La banda di assorbimento del permanganato, oltre ad essere molto intensa, è anche molto larga, per cui noi non vedremo esattamente i colori opposti a 530/550 nm, ma ne vedremo una "miscela".
il suo commento lo condivido appieno. Notevole pure il tentativo di migliorare i colori del circolo cromatico, sebbene, a mio avviso, i risultati lascino ancora molto a desiderare.
Alcune cose però le voglio dire. Tanto per incominciare quelli finora esposti non sono i veri circoli cromatici di Ostwald.
Di certo non pretendo una scansione dal lavoro originale di W.Ostwald "Die Farbenfibel, 1916" (Il manuale dei colori) del quale allego qui sotto un estratto, né tanto meno uno studio accurato del testo, piuttosto intendo rimarcare il fatto che scopiazzature successive e rimaneggiamenti vari sovente alterano il significato voluto dall'Autore (e non mi riferisco ai lettori del forum, ma ai testi dai quali attingono l'informazione).
Ribadisco infine, piaccia o no, che il circolo cromatico di Ostwald è oggi considerato obsoleto e conserva solamente un interesse storico. E si badi bene, non ho detto superato o errato, bensì non più in grado di descrivere appieno la complessità odierna dei colori.
saluti
Mario
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