Differenza pile ricaricabili e non

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theiden

2012-08-06 20:29

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Per alcune pile (la maggior parte) non sono ricaricabili? le reazioni redox dovrebbero essere tutte reversibili: una cella galvanica esaurita a cui viene applicata un'adeguata ddp diventa una cella elettrochimica ricaricandosi, no? e poi ho letto su wiki che le alcaline all'interno hanno un ago metallico inerte come anodo, sapreste dirmi di cosa è fatto?

Utente dell'ex MyttexAnswers

2012-08-07 13:09

Per laprima parte purtroppo non ti posso essere di aiuto. L'anodo nelle alcaline non è un ago metallico, bensì una pasta di Zn/NH4Cl inumidita. L'ago metallico, in acciaio inox, serve solo a raccogliere gli elettroni, un po' come la barra di grafite nelle zinco/carbone.

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Mario

2012-08-07 18:21

Marco, a mio avviso lei si sta confondendo. L'anodo delle pile alcaline non contiene cloruro di ammonio (che era presente nelle obsolete pile zinco-carbone) bensì una pasta di polvere di zinco contenente idrossido di potassio. Non conosco il materiale dell'ago (solitamente chiamato collettore) ma non credo sia di inox. Verificherò comunque alla prima occasione. Ritornando alla domanda di theiden, in teoria una qualsiasi pila potrebbe essere ricaricabile, ma in pratica le cose vanno diversamente. Prendiamo come esempio una pila Daniell classica, quella con le lamine di zinco e rame immerse in una soluzione dei rispettivi sali. Durante il funzionamento si ha una dissoluzione dell'anodo di zinco e l'innalzamento della concentrazione di ioni zinco. Al catodo avviene l'esatto opposto. Se noi ad un certo punto proviamo a ricaricarla applicando un potenziale opportuno ben difficilmente avremo una deposizione di zinco a causa di tutta una serie di fenomeni come la insufficiente conducibilità della soluzione, fenomeni di polarizzazione, fenomeni idrolitici sulla superficie dell'anodo e via dicendo. Forse con un attento bilanciamento tra densità di corrente, potenziale applicato e acidità della soluzione le cose potrebbero migliorare, ma ne dubito. Ed anche se ci riuscissimo, resta da vedere la porosità del metallo depositatosi, che abbrevierebbe di molto la durata della pila a riposo. saluti Mario